Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 26 Gennaio 2022
Spunta la truffa del «falso positivo», nella Bergamasca una ventina di casi sotto la lente
Si presentano per il tampone con la tessera sanitaria di una persona non vaccinata. Anche a Bergamo l’escamotage no-vax per avere il Green pass. Controlli Nas in hub e farmacie.
C’è chi l’ha già ribattezzata la «truffa del falso positivo». L’escamotage, riscontrato anche nella nostra provincia, è di per sé molto semplice e si basa sull’assenza di controlli delle reali generalità di chi effettua un tampone molecolare. In pratica viene spedito a sottoporsi al tampone (ai drive through o alle farmacie) un familiare, un conoscente o, peggio, un soggetto terzo che lo fa perché vicino all’universo dei no-vax (magari intercettato su una delle tante chat di negazionisti del Covid che spopolano su Telegram), ma con in tasca la tessera sanitaria – solitamente l’unico documento che viene richiesto dal personale addetto ai tamponi – di un’altra persona del tutto negativa e, a differenza sua, non vaccinata. Che, però, risulterà sulla carta positiva e soprattutto – ed è questo lo scopo di quella che di fatto è una truffa a tutti gli effetti – dopo dieci giorni – e dopo un ulteriore tampone di controllo, sempre effettuato per interposta persona – potrà ottenere il Green pass quale soggetto guarito dal Covid. Il tutto senza doversi sottoporre al «temuto» vaccino. Con un duplice rischio, però: essere ufficialmente guarita e per questo coperta dagli anticorpi che, nella realtà, il soggetto non ha in quanto non si è mai ammalato né è guarito; e poi diventare un potenziale veicolo di contagio, visto che i non vaccinati – stando ai dati – contagiano in percentuale maggiore rispetto a chi è protetto dal vaccino. Un escamotage sul quale stanno indagando anche i carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazione e sanità di Brescia, che ha competenza anche su Bergamo e provincia (oltre che su Lecco e Sondrio).
Il «listino prezzi»
Nelle scorse settimane i controlli si sono concentrati in alcuni hub e farmacie della nostra provincia: una ventina i casi sottoposti a esame e i cui riscontri sono al vaglio degli stessi carabinieri. Ci sarebbe anche un listino prezzi per ottenere questo genere di «servizio» che, benché più articolato nella forma, nell’universo no-vax appare meno rischioso rispetto alla compravendita – anch’essa stroncata dai carabinieri – di Green pass falsi. Motivo per cui gli stessi Nas di Brescia, guidati dal maggiore Nunzio Stanco, durante i controlli – effettuati in accordo con le Ats e Asst del territorio di competenza – hanno esplicitamente chiesto a chi esegue i tamponi, soprattutto nelle farmacie ma anche ai drive through (dove tuttavia l’utenza è, soprattutto in questi giorni, particolarmente numerosa), di controllare anche il documento d’identità, soprattutto nei casi di soggetti che risultano poi positivi o che stanno effettuando il tampone di controllo per la negativizzazione, con conseguente consegna del Green pass.
Tutto diventa più complesso, trapela, quando questi tamponi vengono effettuati in farmacie «amiche» o attraverso soggetti in qualche modo vicini alle teorie contro le vaccinazioni antiCovid.
Controlli intensificati
Quante persone contrarie al vaccino abbiano finora ottenuto una certificazione verde con queste modalità, e dunque senza di fatto averne diritto, a Bergamo e provincia, ancora non è chiaro. Fatto sta che, da metà gennaio, i militari del Nas hanno intensificato i controlli in tutto il Nord Italia, puntando la lente proprio sulla filiera dei tamponi tramite l’istituzione di 11 squadre di militari appositamente incaricate e addestrate per questo tipo di attività. Anche se gli accertamenti sono soltanto all’inizio e avranno un seguito in controlli incrociati complessi. E che potrebbero concludersi, nella peggiore delle ipotesi, con denunce per sostituzione di persona. Anche perché, nei casi più estremi, il «complice positivo» potrebbe sottoporsi a più tamponi nella stessa giornata, presentando ogni volta la tessera sanitaria di una persona diversa. In questi casi la verifica dell’identità diventa dunque essenziale.
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