Stupefacenti acquistati con ricette false e usati per lo sballo: nove persone coinvolte

L’INDAGINE. Ritenute responsabili di numerosi acquisti, per mezzo di ricette mediche fasulle, di farmaci oppiacei e di benzodiazepine destinati ad essere spacciati.

I Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Brescia hanno eseguito, nelle province di Brescia, Bergamo, Varese, Milano e Sassari, perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di nove persone ritenute responsabili di numerosi acquisti, per mezzo di ricette mediche fasulle, di farmaci oppiacei e di benzodiazepine destinati ad essere spacciati, quindi assunti per un uso ricreativo ovvero al di fuori di un trattamento terapeutico.

I provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Bergamo, che ha coordinato la complessa indagine del Reparto Speciale dell’Arma nei primi mesi dello scorso anno, quando il sospetto sull’autenticità di una ricetta trovata nel corso di un ordinario controllo in una farmacia della Bergamasca aveva dato il via ad una serie di attività info-investigative che avevano finito per comprovare il coinvolgimento di un gruppo di ragazzi poco più che ventenni in una successione di condotte illecite finalizzate all’accaparramento – per lo smercio, con significativi rincari, oltre che per il personale consumo – di medicinali a base di ossicodone ed ansiolitici mediante l’utilizzo di prescrizioni da loro stessi create (anche per essere vendute) indicando medici e pazienti inesistenti.

Le perquisizioni hanno permesso di raccogliere molteplici evidenze a sostegno del quadro indiziario delineato nel corso dell’inchiesta ovvero di sequestrare, complessivamente, quasi duecento di pastiglie di farmaci (ossicodone, soprattutto, ma anche benzodiazepine), sciroppi alla codeina. I militari hanno sequestrato gli smartphone usati per poterli analizzare. È verosimile che le cessioni dei farmaci stupefacenti avvenissero anche mediante l’uso di App di messaggistica istantanea.

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