Un mese di aperture: «Bilancio positivo».
Ma Città Alta soffre: «Ancora pochi turisti»

«Bilancio positivo» per il primo mese di vero shopping dopo la ripartenza di fine aprile scattata con la zona gialla, anche se Città Alta soffre ancora per la mancanza di turisti stranieri.

La fotografia di Bergamo ci consegna due realtà parallele, che stanno comunque procedendo insieme verso la normalità. Nel centro piacentiniano i negozi stanno tornando ai livelli prima del Covid, con alcune attività che hanno addirittura già raggiunto il fatturato di maggio 2019, mentre dentro le Mura si registra il pienone nei weekend, ma in settimana il piatto piange. E soprattutto mancano ancora i turisti stranieri. Se i commercianti sono ottimisti, le associazioni di categoria aspettano per tirare le somme definitive. «In questo mese è migliorato il viavai delle persone e c’è stata anche una ripresa dei consumi, ancora però insufficienti per molte categorie del commercio – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio –. Solo con il termine delle restrizioni, compreso il coprifuoco, capiremo il recupero reale delle vendite, rispetto al periodo pre pandemia. Così come, solo nei prossimi mesi, con la fine della fase dei ristori, capiremo quante attività effettivamente chiuderanno». Confesercenti sottolinea come «la speranza è quella di tornare ad una bellissima normalità, a piccoli passi e ancora con tanta responsabilità da parte di tutti – commenta il vicedirettore Cesare Rossi –. La città è viva e vivace, anche grazie ai dehors. Ora aspettiamo la ripresa del turismo e come associazione staremo vicini ai nostri imprenditori in questo delicato momento di ripresa. L’auspicio è che i bergamaschi facciano acquisti nei negozi di vicinato per sostenere l’economia del territorio».

I negozi in centro

Intanto ieri in centro città le vie dello shopping si sono riempite di gente e tanti erano i bergamaschi, che passeggiavano serenamente con numerosi sacchetti tra le mani, tra un negozio e l’altro, segno evidente di una ripresa tanto attesa dai commercianti. «Già da qualche giorno abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e superato gli incassi di maggio 2019 – rileva Mariarosa Acquaroli, titolare dei negozi di abbigliamento Città di Babilonia e Marella –. È chiaro che in Città Alta soffriamo ancora la mancanza di turismo, ma da qualche giorno ho rispolverato il mio inglese, proprio a seguito dei primi arrivi di stranieri». «In centro stiamo lavorando molto bene – afferma anche Claudia Marrone, titolare di Tezenis –. La gente ha una voglia enorme di normalità e rispetto ai mesi scorsi vediamo veramente la luce. Speriamo che questo clima positivo rimanga anche nelle prossime settimane». E ancora: «Maggio è stato un mese importante, la gente ha voglia di uscire e di rinnovare il guardaroba – conferma Laura Natali dell’omonimo negozio di abbigliamento al Quadriportico –. Speriamo di continuare così anche dopo la chiusura delle scuole, che spesso coincidono con lo svuotamento della città».

E in Città Alta

In Città Alta invece i turisti stranieri al momento sono ancora pochi, qualche timido segnale, ma ben lontani dai flussi del periodo pre Covid. Non resta ai commercianti che tenere duro, consapevoli che anche il meteo fa la sua parte. Giornate soleggiate riempiono la Corsarola, mentre viceversa basta una leggera pioggia per scoraggiare i bergamaschi a salire tra le Mura. «Da una quindicina di giorni abbiamo ripreso a lavorare bene – commenta Dario Belingheri, dell’omonimo negozio di calzature in piazza Mercato delle Scarpe –. È chiaro che non sono ancora tornati i turisti, clienti indispensabili e preziosi per le nostre attività, ma la tendenza è positiva e siamo fiduciosi».

Messaggi positivi arrivano anche da Marina Ruggeri, che con il fratello Daniele gestisce dallo scorso agosto il negozio di abbigliamento vintage «DannyRu» in via Gombito. «Abbiamo aperto nel periodo peggiore e in autunno abbiamo subito dovuto chiudere – commenta Marina Ruggeri –, ma ora notiamo che la situazione è migliorata e la gente ha voglia di uscire e di fare acquisti. Presto torneranno anche gli stranieri, in modo da avere un giro di clienti anche nei giorni feriali. Con mio fratello siamo forse i commercianti più giovani della Corsarola e rimaniamo ottimisti per i prossimi mesi».

Se i negozi di vicinato che vendono alimentari non hanno sofferto, ma hanno addirittura incrementato il loro volume d’affari, come confermato anche da Francesca Locatelli, che gestisce il nuovo minimarket di via Donizetti, da qualche giorno si sta registrando un incremento di lavoro anche per i negozi di oggettistica e souvenir, il classico termometro che forse qualcosa si sta muovendo sul fronte turistico. A pochi passi, la pubblicità su una vetrina annuncia l’apertura di un nuovo ristorante «Greek Fusion», segno inconfutabile di come gli imprenditori siano tornati ad investire anche nel campo della ristorazione.

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