Uniacque tra le 200 aziende «leader» in Italia per l’attenzione alla sostenibilità

La classifica L’ad Pierangelo Bertocchi: «Il rispetto per il territorio è un obiettivo strategico». Nella lista elaborata da «Il Sole 24 Ore» anche Brembo, A2A, Italmobiliare, Alfaparf e Tesmec.

Ci sono multinazionali e banche, aziende del comparto siderurgico, della moda e dei servizi. Realtà che operano in settori diversi, ma che hanno un denominatore comune, ovvero l’attenzione alla sostenibilità. Sono 200 le imprese italiane selezionate dal Sole 24 Ore e da Statista, ditta che si occupa di ricerche di mercato e analisi aziendali, che hanno meritato il titolo di «leader della sostenibilità 2022». Ieri mattina il quotidiano economico ha pubblicato la classifica delle imprese che si sono distinte per l’impegno a favore dei propri dipendenti, dell’ambiente e della società negli ultimi 12 mesi. Non una graduatoria, ma una lista di «eccellenze», di cui fanno parte anche alcune aziende bergamasche o che operano nella nostra provincia, e che sono state selezionate tra più di 1.500 aziende che maggiormente hanno incrementato il loro impegno verso lo sviluppo sostenibile nel 2020 (anno di riferimento per la realizzazione della ricerca).

Le imprese orobiche

Ci sono Uniacque (gestore della rete idrica della provincia di Bergamo), Brembo (la multinazionale dell’automotive), Alfaparf Group (ditta di bellezza e cosmesi di Osio Sotto), Tesmec (azienda di Grassobbio che realizza infrastrutture per il trasporto di energia), e pure Italmobiliare (la holding di partecipazione della famiglia Pesenti, con sede a Milano) e A2a (multiutility presente in Bergamasca e di cui il Comune di Bergamo detiene una piccola quota). Le aziende sono state valutate in base a 40 indicatori relativi ai dati contenuti nei bilanci di sostenibilità, nelle aree ambientale, sociale ed economica.

«Crediamo in ciò che stiamo realizzando»

L’unica di queste che opera di fatto solo sul territorio della nostra provincia è Uniacque: il piano d’investimenti da 94 milioni di euro previsti tra il 2022 e il 2024 (il 18% in più rispetto al triennio precedente), di cui il 38% destinato al rinnovamento di impianti e rete di acquedotto al fine di aumentare l’efficienza e ridurre le perdite di rete, è uno dei parametri che hanno reso possibili le performance sostenibili del gestore della rete idrica provinciale. Per il futuro, l’accesso ai fondi del Pnrr avrà un ruolo determinante a sostegno dell’ammodernamento delle reti e delle infrastrutture di acquedotto e per il rifacimento di parte della rete dell’acquedotto di Algua, che soddisfa circa il 40% del fabbisogno della città di Bergamo.

«La sostenibilità, oltre a raccontare l’identità aziendale è il nostro orientamento strategico di fondo, in grado di generare valore per le generazioni presenti e future»

«Per Uniacque – dice l’amministratore delegato Pierangelo Bertocchi , in una nota diramata dalla società – la sostenibilità oltre a raccontare l’identità aziendale, basata sul rispetto per il territorio, gli stakeholder e i cittadini, si pone quale orientamento strategico di fondo, in grado di generare ulteriore valore per le generazioni presenti e future. Crediamo in ciò che stiamo realizzando, perché è coerente con la nostra mission e i nostri valori, ma sappiamo anche che il tragitto non può ancora dirsi concluso. Vogliamo dunque rinnovare il nostro impegno per i prossimi anni, proseguendo un percorso così importante sia per Bergamo che per i bergamaschi».

Report di Sostenibilità

Il riconoscimento del Sole 24 Ore arriva in concomitanza con la presentazione del Report di Sostenibilità 2021, il documento che racconta dell’impegno di Uniacque nel perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, nel quadro dei parametri tecnici stabiliti dall’Authority di settore e tenendo conto degli indici finanziari che, in futuro, saranno legati a doppio filo alla sostenibilità economica e ambientale delle attività delle società.

Allo stesso tempo, ulteriori risorse del Pnrr potrebbero rappresentare un volano per l’avanzamento di progetti di economia circolare, consentendo investimenti nel settore della depurazione. Nel 2021 Uniacque ha recuperato il 100% dei fanghi generati a beneficio di agricoltura e recupero di energia nei termovalorizzatori; ha inoltre recuperato il 98% complessivo dei rifiuti generati, conferendo in discarica solo il 2%.

Una rete di oltre 7 mila km

Ad oggi Uniacque gestisce 151 milioni di metri cubi di acqua potabile che attraverso 7.189 km di rete di acquedotto servono l’acqua in 213 comuni del territorio bergamasco per un totale di oltre un milione di abitanti. Nel corso del 2021 l’azienda non ha ricevuto alcuna ordinanza di non potabilità, mentre è sceso allo 0,73% il tasso di campioni da controlli interni non conformi, percentuale in ulteriormente ribasso rispetto al 2020.

© RIPRODUZIONE RISERVATA