«Vittime della strada, ricordare non basta. Serve educare e prevenire sul campo»

L’APPELLO. L’associazione «Ragazzi on the road» che porta
giovani su ambulanze, pattuglie e incidenti stradali richiama l’attenzione sulla prevenzione.

«L’educazione sul campo cresce e previene le vittime della strada. Non basta ricordare, serve educare alla responsabilità, agendo sulla consapevolezza dei rischi, soprattutto tra i più giovani». È l’appello - nonché modus operandi - dell’Associazione Ragazzi On the Road in occasione della prossima Giornata mondiale ONU in memoria delle Vittime della Strada e a poche ore dall’ennesima giovanissima vittima di un incidente (non distante dal punto in cui, due estati fa, i Ragazzi On the Road avevano affiancato la Polizia Locale di Bergamo in alcuni controlli mirati alla prevenzione).

La richiesta crescente di Comuni, Scuole, Famiglie ad agire insieme per salvare vite è l’impegno che da 16 anni si rende concreto grazie ed insieme alle numerose Istituzioni che partecipano al progetto «On the Road» in oltre 100 Comuni del Nord Italia da dove l’iniziativa sta espandendosi in Italia.

Il progetto “On the Road”

Si amplifica, così, il raggio della sua efficace azione educativa portando in strada ancora più giovani. Ha avuto, infatti, il via la sua prima edizione dell’iniziativa autunnale proprio a seguito delle numerose richieste spontanee ricevute sulla provincia di Bergamo direttamente dagli studenti di quattro Istituti di Secondo Grado della Bergamasca, che hanno sposato l’iniziativa includendola tra i possibili percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, ndr) offerti oltre alla proposta del Tirocinio d’Eccellenza istituito da anni dall’Università degli studi di Bergamo.

Undici i giovani protagonisti “on the road” nei sei Comuni che hanno aderito al progetto nella settimana dal 6 al 12 novembre. I giovani, dai 15 ai 18 anni, hanno vissuto l’esperienza educativa a bordo e insieme alle pattuglie della Polizia Locale del proprio Comune di residenza ed ai soccorritori del Numero Unico Europeo per le Emergenze 112.

Promosso dall’Associazione socio-educativa Ragazzi On the Road, presieduta da Egidio Provenzi, il progetto “On the Road”, nato 16 anni fa in Val Seriana, ad oggi ha coinvolto oltre 1000 studenti volontari su 6 province: Bergamo, Brescia, Milano, Varese, Sondrio e Mantova. “Giovani che educano giovani in una vera e propria “task force” per la vita: scendere in strada con loro sugli incidenti per prevenirli significa infondere in loro e nei propri coetanei una consapevolezza che salva ed un rinnovato senso civico” sottolinea il fondatore dell’iniziativa, il giornalista Alessandro Invernici.

Negli ultimi dodici mesi l’Associazione Ragazzi On the Road è stata impegnata su diversi fronti e province; l’apertura da parte del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha posto l’attenzione sull’efficacia dell’iniziativa – definita come un’educazione concreta da diffondere in tutto il Paese - e sulla sua utilità sul territorio nazionale in vista del nuovo Codice della Strada.

«Ora - aggiunge Invernici - miriamo a espandere la nostra missione in tutta la nazione grazie anche all’ultimo importante protocollo con Unasca - Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica. Giovani volontari, sostenuti dai Comuni, si uniscono a noi per un’esperienza unica di formazione e vita».

Ad oggi, ad un anno dal 15esimo anniversario di avvio del progetto, 37 sono i Comuni coinvolti e 75 i giovani «contagiati» da una cittadinanza attiva. Attività sono in programma anche nei prossimi mesi, nella provincia di Sondrio e nuovamente nella provincia di Bergamo, più precisamente in Valle Seriana, dove il progetto è nato.

Numeri importanti, ma ancora esigui rispetto all’esigenza di sicurezza sulle strade. Troppi, ancora, gli utenti della strada, troppo spesso giovani, che perdono la vita per distrazioni futili, al telefono, per stato di ebbrezza e a causa dell’assunzione di stupefacenti. “Siamo vicini alle famiglie delle vittime della strada e a chi ogni giorno e notte è chiamato a vegliare e ad intervenire sulle nostre vite” dice Invernici.

Nell’edizione “autunnale” del progetto “On the Road” hanno aderito e supportato i loro giovani i Comuni e le Polizie Locali di Azzano San Paolo, Castione della Presolana, Dalmine, Ponte San Pietro, Suisio, Treviglio. Quattro gli Istituti Secondari di Secondo Grado coinvolti: il Liceo Linguistico G. Falcone di Bergamo (con ben cinque partecipanti), l’IISS A. Fantoni di Clusone, l’ISIS L. Einaudi di Dalmine, l’ABF di Treviglio.

I ragazzi, grazie alla consolidata collaborazione con l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (SOREU) della Lombardia, hanno affiancato gli operatori in doppia cuffia della SOREU delle Alpi (in doppia cuffia) e le associazioni di Soccorso, quali Croce Bianca e Padana Emergenza. Alcuni di loro, grazie alla fattiva collaborazione dell’ASST Bergamo, hanno avuto la possibilità di entrare nella shock room del Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Nel weekend, i giovani sono scesi in campo con i volontari del Nucleo Sommozzatori Treviglio. Inoltre tre dei ragazzi “On the Road” hanno avuto modo di partecipare, su invito della Polizia Stradale di Milano, ad un momento di sensibilizzazione in vista della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, del prossimo 19 novembre. Tra le varie autorità e istituzioni invitate anche Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del Merito.

Le testimonianze dei giovani impegnati nel progetto

La settimana autunnale del progetto «On the Road» è stata vissuta appieno dai giovani protagonisti che hanno notato in loro un cambiamento. Xhesika, 17 anni, ha commentato così la fine del suo turno presso la centrale operativa della SOREU delle Alpi: «Ho avuto modo di capire il lavoro degli operatori di soccorso, ho visto cosa c’è dietro la catena di emergenza. Dopo questo mio primo turno, mi rendo conto dell’importanza delle azioni».

Gianluca, 16 anni, reduce dal suo primo turno «nei panni di agente», ha sostenuto: “Ho seguito un incidente con la Polizia Locale, ho visto danni e conseguenze. Ho aspettato con la persona incidentata l’arrivo dell’ambulanza. È stata un’esperienza forte e formativa perché ho vestito i panni di chi vigila”. “Con la Polizia Locale abbiamo fatto degli appostamenti di controllo e pattugliato il territorio. Credevo che questa esperienza mi avrebbe coinvolto, dico di più: mi ha fatto crescere e ha cambiato il mio punto di vista” concorda Davide, 15 anni.

Luigi e Aurora, 18 anni, alla fine dell’esperienza vissuta al fianco dei volontari del Nucleo Sommozzatori di Treviglio, hanno dichiarato: “Abbiamo capito tutto il lavoro e la voglia di fare dei Sommozzatori, l’impegno è tanto e da ragazzo non ci pensi. Il loro ruolo, da volontari, è fondamentale nel soccorso”.

«In shock room - all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - ho visto il lavoro instancabile di medici e infermieri ed assistito alle varie casistiche giunte in corsia. È stato impressionante, lo confesso, ma molto interessante e formativo scoprire cosa sta dietro un soccorso d’emergenza, l’attenzione al paziente e le reali conseguenze di un incidente» ha aggiunto Luigi.

Per i ragazzi dai 16 ai 20 anni è possibile candidarsi a partecipare al progetto “On the Road” - attraverso un’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro PCTO, di volontariato, o di tirocinio universitario tramite l’Università degli Studi di Bergamo - mediante l’apposito form sul sito www.ragazziontheroad.it.

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