Voli cancellati, Elisa
rimane bloccata in Cina

La 21enne di Telgate lo scorso autunno aveva raggiunto Hangzhou come ragazza alla pari. «Cancellati tutti e 4 i collegamenti prenotati».

Quattro voli cancellati e l’angoscia di non sapere quando potrà tornare a casa. Elisa Colosio è una studentessa di 21 anni di Telgate. Iscritta al secondo anno di Lingue alla Cattolica di Brescia, nell’autunno 2019 decide di provare un’esperienza di sei mesi come ragazza alla pari in Cina.

Con l’obiettivo di consolidare le sue basi di cinese, lo scorso ottobre lascia Bergamo direzione Hangzhou, una delle sette capitali antiche della Cina, a circa 100 chilometri da Shanghai. «Inizialmente è stata un’esperienza positiva, insegnavo inglese alla bambina di nove anni della famiglia che mi ospita, e avevo abbastanza tempo libero per vedere la città, una metropoli da dieci milioni di abitanti famosa per le sue pagode e per il lago Occidentale. Poi, da gennaio è cambiato tutto».

Cambia, com’è noto, in Cina ancor prima che in Italia: l’esplosione del coronavirus costringe le città cinesi alla chiusura, inclusa Hangzhou a cui non vengono risparmiati contagi e vittime. Da allora Elisa inizia a pensare al suo rientro a casa. «Il mio contratto come ragazza alla pari, siglato con un’agenzia cinese specializzata in questo tipo di scambi, scadeva ad inizio aprile. Ho tentato di anticipare il rientro ma non è stato possibile: nonostante l’emergenza sanitaria in corso mi sarebbero state applicate delle penali e avrei dovuto rinunciare alla certificazione di cinese, frutto di un corso di mesi. Ho deciso di tenere duro fino ad aprile».

Elisa continua quindi la sua esperienza in Cina, che inevitabilmente risente dell’epidemia dilagata ormai in tutto il mondo, Bergamo in testa: «Sono chiusa in casa da mesi. Prima per le norme, severissime, delle autorità governative. Oggi perchè la famiglia cinese che continua ad ospitarmi mi ha accollato interamente la cura della figlia, che non va più a scuola a causa dell’epidemia. Dovevo fare l’insegnante di inglese, ora sono una baby sitter no stop sette giorni su sette».

Una baby sitter che, vista la situazione, tenta di portarsi avanti. «Sì: a marzo inizio a prenotare i voli di rientro per il mese di aprile. Diretti dalla Cina all’Italia non ce ne sono più, per via delle disposizioni internazionali dovute al coronavirus, ma inizialmente riesco comunque a prendere un volo che da Hangzhou fa scalo a Mosca e poi atterra a Milano. Tempo qualche giorno e viene cancellato». Copione che si ripresenta, puntuale, altre tre volte: Elisa prenota prima il volo Shanghai-Copenhagen-Milano, poi Shanghai-Francoforte- Milano e infine Shanghai- Instanbul- Milano. Tutti cancellati.

Su suggerimento della Farnesina

«Li avevo acquistati su suggerimento della Farnesina e del consolato italiano a Shanghai: l’unico aiuto che hanno saputo darmi è stato quello di segnalarmi quali tratte e quali compagnie mi avrebbero potuto riportare a casa. Segnalazioni che, purtroppo, non sono servite visto che i collegamenti sono tutti stati annullati».

«Ho provato anche a posticiparli - prosegue -, acquistando il rientro per il mese di maggio. Nada, le compagnie te li fanno prenotare e poi ti arriva la mail con la cancellazione. A questo punto, non essendo previsto un volo speciale che riporti a casa gli italiani in Cina, non so proprio cosa fare. Non so come e quando potrò tornare a Bergamo. Spero che qualcuno, magari dall’Italia, mi aiuti».

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