V ien da dire “peccato”. Ma vien anche da dire “meno male”. E quando alla fine ci si trova così combattuti, quasi sempre significa che il risultato uscito dalla partita - il pareggio - è quello più corretto. Poteva vincere l’Atalanta, altroché, essendosi trovata avanti di 2 gol e con un’Udinese che fino a quel momento non sembrava affatto chissà cosa: grande prestanza fisica, ma poca, poca qualità. Ma poteva anche vincere l’Udinese, dato che l’Atalanta dopo il 2-0 è un po’ sparita dal campo, complici anche i cambi che stavolta non hanno prodotto gli esiti evidentemente sperati. Poi, come spessissimo capita, un episodio cambia il volto di una partita e allora ti vien da dire meno male, perché nel finale l’Udinese correva il triplo, l’Atalanta era in bambola, non una palla riusciva a restare oltre la metà campo e la si poteva pure perdere. Peccato, dunque, ma anche meno male. Aspettando il Napoli l’Atalanta resta in testa da sola. Resta, a prescindere dal risultato, un’altra bella domenica. Fine del prologo, passiamo ai dettagli: Muriel, i cambi, Koopmeiners, Hateboer, Sportiello, l’arbitro.