L’Atalanta contro 135 trofei, ma in un girone giocabile. Partite con pubblico? La grande (e rischiosa) sfida

Articolo.

Lettura 1 min.

L e palline dell’urna hanno compiuto un capolavoro. Difficile, forse, immaginare di meglio, per l’Atalanta alla sua seconda partecipazione in Champions League. Perché per Liverpool e Ajax basta la parola. Due nomi che si portano dietro - e «dentro» - la storia del calcio europeo. Lì sono passati i campioni più grandi, le epopee leggendarie, le rivoluzioni del gioco. Lì, in Inghilterra, il calcio è nato. E lì, in Olanda, il calcio è cambiato, fino ad arrivare al calcio di Gasperini. Settantadue trofei l’Ajax, sessantatre il Liverpool. Il totale fa 135. Non sono bacheche: sono musei del calcio. Ma il capolavoro dell’urna è dietro la facciata. Perché sì, con Liverpool il sorteggio ha regalato all’Atalanta una sfida che è leggenda prima ancora di essere giocata. La sfida con Salah, con Firmino, con il calcio di Klopp dopo quella col gioco di Guardiola. Porteremo il dentista anche ad Anfield.