L’Atalanta gioca. Vuoto a Valencia, vuoto a Bergamo: sembra passato un anno. Ma questo inizio vale già un gol

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S embra passato un anno. Sembra passato più di quel che passa normalmente tra la festa di fine stagione, il raduno di luglio a Rovetta, la Coppa Italia e la prima di campionato. Di norma, tra fine maggio e inizio luglio, una quarantina abbondante di giorni. Qui ci siamo lasciati il 10 marzo a Valencia, e ci ritroviamo il 21 giugno in un Comunale deserto. Centotré giorni che sembrano un anno. La vittoria di Valencia, certo, è nella memoria di tutti. Ma provate a riavvolgere il nastro della stagione e vedrete quanto il virus ha provato a portarci via. Il 7-2 di Lecce, per esempio. Che non è archeologia calcistica, ma è l’ultima di campionato giocata, dieci giorni prima del Mestalla a porte chiuse. A Lecce il pubblico c’era ma già si sentivano i primi mugugni sui bergamaschi, perché il virus era già tra noi. Sorvoliamo su Valencia, sulle polemiche dell’epoca e su quelle più recenti per le dichiarazioni di Gasperini sulla sua salute.