L’Atalanta ha fame di Coppa Italia: Holm e Miranchuk, finalmente (più un capitolo su Vlahovic e le decisioni del giudice)

commento. L’editoriale post partita (e non solo)

Lettura 3 min.

C’ è fame, c’è grande fame di Coppa Italia. L’Atalanta l’ha fatto capire e nei panni del Milan, che ovviamente data la formula che favorisce le big giocherà in casa il quarto di finale giocherà in casa (quando? Boh, siamo in Italia...), non dormiremmo sonni esattamente tranquilli. Perché Gasperini mettendo in campo quasi tutti titolari l’ha fatto capire, e la squadra l’ha seguito: l’Atalanta ha fame di Coppa Italia, e ha asfaltato il Sassuolo. Con l’atteggiamento, con la voglia, con l’intensità prima che con le occasioni e con i gol. Occasioni e gol sono arrivati soprattutto nel secondo tempo, ma è un dettaglio: diverso è stato soprattutto lo spirito delle due squadre in campo. Una era lì per vincere e provare a prendersi questo benedetto trofeo che per due volte le è stato tolto di mano, l’altra era lì poco più che per onor di firma, come capita quasi sempre alle piccole, che imbottiscono la squadra di riserve e poi vada come vada. Quasi sempre, a casa. Quindi sotto con il Milan, e quantomeno sarà una sfida alla pari. Detto tutto questo, la partita ha lasciato tante indicazioni positive che vale la pena approfondire. Non prima di aver detto altro, perché quel che sta capitando attorno ai cori contro Vlahovic non si può che definire scandaloso.