Atalanta, i dati di inizio stagione e quelli delle altre 19 partite. Il confronto apre il dibattito: che fare ora?

scheda. Un approfondimento di Gianluca Besana

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I mmaginatevi di essere nella stanza dei bottoni di Zingonia, o meglio ancora, immaginatevi di essere proprio voi a dover scegliere la strategia di gioco che l’Atalanta dovrà applicare da qua alla fine del campionato. Una scelta non semplice se ci si mette nei panni di chi ha guidato l’Atalanta nelle ultime stagioni praticando un gioco molto aggressivo e offensivo. O forse al contrario semplicissima, se si restringe il ragionamento alla pura osservazione di quanto fatto sul campo in questa stagione. Per prendere questa decisione immaginatevi di avere tra le vostre mani una serie di report che contengono numeri abbastanza eloquenti su quanto fatto dall’Atalanta in stagione. Quindi, se non vi è bastato “l’occhio” avete il supporto delle statistiche. Nella prima parte della stagione (le prime dieci giornate), i nerazzurri, praticando la loro forma di gioco più “reattiva”, sono stati capaci di vincere sette gare e di pareggiare le altre tre. L’Atalanta in questo periodo aveva guadagnato la testa della classifica e messo assieme 24 punti (2.4 di media a gara). Con quella forma di gioco, i nerazzurri segnavano decisamente meno rispetto al passato (16 gol fatti, 1.6 di media per 90 minuti), ma al contempo incassavano molto poco (6 reti subite, 0.6 di media per 90 minuti). Ecco il tema di questo approfondimento: dati alla mano, capire come l’Atalanta può in queste ultime partite fare i punti necessari per non farsi sfilare l’Europa proprio sul più bello.