Atalanta, il «peso» di de Roon e Freuler. L’analisi dei dati spiega i passi avanti di Marten e la forza «universale» di Remo

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L a storia di tutti i club professionistici è associata nello scorrere delle stagioni ai giocatori di maggior talento, o a quelli in grado di segnare valanghe di reti o quantomeno quelle decisive. Difficilmente ci si ricorda di quei giocatori che stanno qualche metro più dietro, che recuperano palloni e che sono spesso chiamati in causa nella costruzione del gioco. Ovviamente a loro non viene chiesto (se non di rado) la giocata di classe e/o di fantasia, in grado di tagliare fuori la linea difensiva avversaria e mettere in porta l’attaccante di turno, bensì di partecipare attivamente alla manovra, magari spostando velocemente la palla da un lato all’altro del campo. In fase di non possesso danno “equilibrio”, coprendo l’avanzata di un terzino o di un difensore e sono sempre tra i primi a cercare di interrompere la manovra avversaria. Nell’Atalanta di Gasperini queste posizioni sono ricoperte da due giocatori, che lo stesso tecnico considera imprescindibili e ai quali fornisce poche occasioni di vedere la partita dalla panchina. Stiamo ovviamente parlando dell’olandese Marten de Roon e dello svizzero Remo Freuler. In questo approfondimento, attraverso l’analisi dei dati di Instat, cercheremo di «dare corpo» al loro apporto alla squadra.