Atalanta-Midtjylland, la match analysis. Tanta fatica, ma i dati dicono che si poteva segnare di più. Manca precisione

Articolo.

Lettura 4 min.

L a sfida tra Atalanta e Midtjylland, avrebbe potuto presentare delle insidie per gli uomini di Gasperini solo se l’undici nero azzurro avesse fallito l’approccio mentale alla partita, o steccato dal punto di vista dell’intensità. La differenza tecnica tra le due formazioni era marcatamente emersa a favore dei bergamaschi già nel corso della gara giocata in Danimarca, ed è stata visibile anche nella gara di ieri sera, anche se agli uomini di Gasperini continua a mancare lucidità e brillantezza sia in fase di possesso che sotto porta.

L’undici iniziale schierato dal tecnico di Grugliasco (3-4-1-2) era il miglior mix tra qualità e forma fisica che Gasperini poteva schierare, tenuto ovviamente conto dei giocatori non disponibili, ai quali si è aggiunto da sabato Gollini. Pessina e Freuler formavano il pacchetto di centrali a metà campo, mentre la novità in attacco era costituita dal ritorno di Muriel tra l’undici iniziale. Per gli uomini guidati da Priske, 4-1-4-1, con il quale il tecnico danese ha cercato di presidiare maggiormente le corsie laterali, sigillando il centro.