P er approdare ai quarti di finale di Coppa Italia l’Atalanta di Gasperini doveva sbarazzarsi dello Spezia di Gotti. I favori del pronostico stavano tutti dalla parte dei nerazzurri che dovevano però rifarsi della prestazione incolore di un paio di settimane fa, quando alla ripresa del campionato l’Atalanta, incrociando proprio lo Spezia non aveva di certo espresso una buona qualità di gioco, ed era riuscita a rimettere in equilibrio la gara solo nei minuti di recupero. Nella gara del Picco i liguri erano sembrati più tonici e con più idee di gioco rispetto ai ragazzi di Gasperini. Ebbene, la sfida degli ottavi di Coppa Italia, ci ha regalato una gara del tutto diversa, con un primo tempo che ha visto i nerazzurri proporre un’ottima fase di possesso (forse la migliore di stagione). I nerazzurri hanno poi chiuso l’incontro con un perentorio 5-2, che portano così a 13 le reti segnati dall’Atalanta nelle ultime due gare ufficiali giocate nell’arco di 4 giorni.
Come ribadito qualche giorno fa proprio da Antonio Percassi, la Coppa Italia resta uno degli obiettivi di questa Atalanta, e per questo motivo Gasperini ha schierato un undici iniziale (4-3-3 il modulo utilizzato) di tutto rispetto, che ha concesso qualche minuto di riposo solo ad alcuni dei protagonisti della vittoriosa gara di domenica contro la Salernitana. Tra i pali, il tecnico di Grugliasco non ha rinunciato al titolare Musso. Davanti a lui, la solita difesa a tre, formata nell’occasione da Palomino (centrale), Djimsiti (braccetto di destra) e Scalvini (braccetto di sinistra). La mediana sul centro era composta in partenza da Koopmeiners (che domenica contro la Juventus non potrà giocare essendo squalificato) ed Ederson, mentre sugli esterni hanno giocato Hateboer (destra) e Maehle (sinistra). In avanti è stato riproposto il tridente, questa volta formato da Boga (sinistra), Zapata (centrale), Lookman (destra). Anche Gotti, nonostante l’importante sfida di campionato in programma domenica prossima al Picco contro la Roma, non ha rivoluzionato lo Spezia rispetto al “formato” campionato, pur concedendo qualche minuto di riposo a qualcuno dei suoi titolari. Tra i pali Dragowski ha lasciato il posto a Zovko, mentre la linea di difesa a tre era formata da Hristov e Kwior (preferiti ad Amian e Caldara) e Nikolaou che non potrà essere in campo domenica contro i giallorossi essendo squalificato. Il centrocampo a cinque era formato da Moutinho e Holm esterni (o quinti, come si usa dire in una terminologia più moderna), Ekdal centrale, supportato da Kovalenko ed Esposito (al debutto). In avanti, Gotti ha concesso dei minuti di riposo a Gyasi (sostituito da Verde), ma non ha rinunciato al suo totem offensivo Nzola. Come di consueto per il tecnico ligure, il modulo utilizzato è stato il 3-5-2. Atalanta e Spezia hanno dato vita ad un primo tempo giocato su ritmi molto alti, oltre ad essere stato assolutamente prolifico per quanto ha riguardato il numero di gol segnati (5), ed i tiri effettuati (14 complessivamente). Nei primi 45 minuti di gioco gli attacchi hanno dunque prevalso sulle difese, e quella meno lucida delle due è stata sicuramente quella nerazzurra, che ha parzialmente vanificato una fase di possesso molto buona.