Atalanta, lo studio dei dati. Non preoccupa solo la mancanza di gol, ma tutta la fase offensiva. 7 grafiche per capire

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L e indicazioni arrivate dalla gara giocata sabato sera al Maradona dall’Atalanta non sono buone come sarebbe stato lecito sperare. Oltre ad essere stata sconfitta con un rotondo 2-0, i nerazzurri hanno prodotto poco per quanto ha riguardato la fase offensiva (6 tiri in totale, di cui 3 finiti nello specchio della porta), e fisicamente hanno retto il confronto con la capolista Napoli per soli 45 minuti. Quando ad inizio ripresa gli uomini di Spalletti hanno alzato i ritmi (senza peraltro strafare), l’Atalanta non ha retto l’urto. La squadra di Gasperini è stata ricacciata all’indietro e ha cominciato a subire la spinta progressiva degli azzurri, ai quali è bastata una quindicina di minuti scarsi per pervenire al vantaggio con il georgiano Kvaratskhelia. Ma cominciamo questa seconda parte di analisi proprio andando a dare un’occhiata all’undici iniziale schierato da Gasperini e cercando di intuire le intenzioni in avvio di gara del tecnico di Grugliasco. Uno schieramento iniziale che non ha soddisfatto parecchi tifosi nerazzurri, e che per le scelte fatte in attacco da Gasperini lasciava supporre l’intenzione da parte dell’Atalanta di rinunciare in parte alla velocità di cui è dotata, preferendo un attacco più pesante e manovriero. Ma andiamo a vedere meglio.

Gasperini ha schierato i suoi con il 3-4-1-2. Se le scelte dalla cintola in giù non hanno sorpreso più di tanto ed erano abbastanza vincolate soprattutto per quanto ha riguardato la mediana, qualche sorpresa la si è avuta in avanti, dove Pasalic ha occupato la posizione di trequartista, mentre il danese Hojlund ed il colombiano Zapata si sono spartiti il fronte d’attacco. Un attacco che sulla carta avrebbe dovuto garantire ai nerazzurri la capacità di uscire dal basso gestendo la palla a terra e senza necessariamente affidarsi solo ed esclusivamente al lancio lungo, ma che al contempo, se l’Atalanta avesse avuto la necessità proprio di “sparare” la palla in avanti per via della prevedibile pressione dei partenopei, avrebbe trovato nella figura di Zapata il giocatore possente in grado di vincere un buon numero di duelli. La lettura di Gasperini è stata sotto questo aspetto confermata da quanto è successo poi sul terreno di gioco con Duvan che è stato capace di vincere ben 11 dei 16 duelli che lo hanno visto impegnato contro il centrale partenopeo Rrahmani.