Cagliari-Atalanta 2-1, match analysis. Il paradosso del vantaggio, che ha cambiato (in peggio) la partita

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L’ Atalanta ha chiuso con la sconfitta di Cagliari una settimana calcistica iniziata bene, con il rotondo successo di Napoli dello scorso sabato, e proseguita con la deludente sconfitta di Firenze in Coppa Italia. L’undici nerazzurro ha così vanificato nel peggiore dei modi lo splendido successo ottenuto al Maradona, che l’aveva rimessa in corsa per la Champions, e accusa ora un distacco di 5 punti dalla Roma (quinta), e vede il Bologna a distanza siderale (8 punti). Guardando negli specchietti retrovisori invece, si è rifatto sotto proprio il Napoli vincente a Monza nel pomeriggio, che marca ora un distacco di soli 2 punti. Al momento, l’unica consolazione resta la partita di campionato da recuperare contro la Fiorentina, che però ora pare più utile per rintuzzare gli assalti dei partenopei che per portare l’assalto alla quinta posizione. Con tre sconfitte subite nelle ultime cinque partite giocate, e con il morale non proprio ai livelli più alti della stagione, l’Atalanta decollerà verso Liverpool con poche certezze e tanti problemi da risolvere.

Dopo aver inquadrato come la sconfitta di Cagliari cambia le prospettive dei nerazzurri per quel che riguarda il campionato ed Europa League, entriamo ora nel merito della sfida persa a Cagliari, con il consueto sguardo alle statistiche del pre partita, che vedete riprodotte in grafica qua sopra. La differenza tra le due squadra era netta e avvertibile in ciascuna voce, sia in quelle riguardanti la fase di possesso, che quelle riguardanti quelle di non possesso. Per queste ragioni, nel pre partita tutti i favori del pronostico pendevano a favore dei nerazzurri, con il segno 2 accreditato del 59% di possibilità. A rendere più incerta la sfida erano solo le motivazioni. L’Atalanta ovviamente non aveva intenzione di lasciare punti per strada dopo aver chiuso il “ciclo terribile”, ma di fronte ai ragazzi di Gasperini c’era una squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere, combattiva e pronta a riversare sul campo tutte le energie a sua disposizione.

Le due squadre sono scese in campo con gli undici che vedete riprodotti in grafica qua sopra. Ranieri ha avuto qualche problema davanti, dove ha dovuto scontare le assenze di Petagna e Pavoletti, ed ha schierato i suoi con il 4-3-2-1. Nel tridente offensivo hanno trovato spazio Oristanio e Gaetano alle spalle di Shomurodov. Per stessa ammissione di Ranieri, Luvumbu e Lapadula sono partiti dalla panchina come “arma da utilizzare nel corso del match”. Il primo poi è stato impiegato nel momento corretto ed ha creato qualche scompenso nell’undici nerazzurro, mentre il secondo non è sceso in campo. Meno problemi per Gasperini, che ha dovuto rinunciare al solo Scalvini ed ha schierato i suoi con il 3-4-1-2 riprodotto in grafica qua sopra. Ad inizio gara, esterni affidati ad Hateboer e Zappacosta, mentre in avanti spazio alla coppia Lookman - Scamacca. Toloi è tornato dopo lungo tempo nell’undici titolare.