Due fattori frenano l’Atalanta: il gioco tornato orizzontale e la crescita dei «nuovi», che non progredisce

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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S econdo stop consecutivo per l’Atalanta, che si è arresa al Bologna di Motta, e quarto posto in classifica che dista ora cinque lunghezze. All’Atalanta non è dunque riuscita l’operazione “sorpasso”, e tantomeno quella di mantenere intatta la distanza con i rossoblù. Dopo un primo tempo ben giocato e in cui l’Atalanta aveva trovato la rete del vantaggio, è seguita una ripresa dove gli uomini di Gasperini hanno alzato bandiera bianca di fronte a una squadra perfettamente organizzata e ricca di qualità. L’Atalanta ha pagato in modo abbastanza vistoso, dal punto di vista della lucidità e brillantezza, il terzo incontro ravvicinato con un club di alta classifica nell’arco di sette giorni. Troppe le energie fisiche e mentali profuse contro il Milan ed Inter, per poter affrontare un’avversaria del calibro del Bologna, senza poter preparare la sfida con meticolosa attenzione e cura dei dettagli. Purtroppo per i nerazzurri però, ancora una volta non ci sarà il tempo di riposare e riflettere, perché la squadra di Gasperini è già volata a Lisbona dove è attesa dalla delicata sfida di Europa League contro lo Sporting. Il “ciclo terribile” è cominciato dunque nel peggiore dei modi, con un solo punto raccolto in tre partite, e la quarta posizione, prima abbandonata e ora sempre più lontana, e la corsa per la qualificazione alla prossima Champions che vede ora nettamente favorita la squadra di Motta. L’Atalanta è uscita ridimensionata dalle ultime tre gare giocate, perché si è improvvisamente arrestato il processo di crescita, che fino a poche giornate fa facevano dell’Atalanta uno dei club con più potenziale dell’intero panorama di A. A steccare sono stati ancora una volta i nuovi.