L’Atalanta e la nuova forma di gioco analizzata con lo studio dei dati: ecco cosa cambia (in meglio)

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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G razie al blitz di Torino, l’Atalanta di Gasperini ha guadagnato tre punti importantissimi per la corsa all’Europa e pur restando in settima posizione, ora i nerazzurri si trovano a sole due lunghezze di distanza dal terzetto formato da Inter, Milan e Roma che attualmente occupano l’ultima posizione utile per qualificarsi alla prossima Champions League. I nerazzurri hanno ottenuto il terzo risultato utile consecutivo e hanno quasi completato la rimonta sulle squadre di vertice del campionato di Serie A. Rimonta che potrebbe concludersi nel turno infrasettimanale in programma per mercoledì, che vedrà opposta l’Atalanta allo Spezia. Una rimonta che pareva impossibile dopo la gara giocata e persa contro il Bologna, ma da lì in poi l’Atalanta ha cambiato il suo registro tattico. A chiarire la situazione in merito ci ha pensato proprio il tecnico di Grugliasco, che nel post partita, sollecitato da una domanda circa il suo ideale di calcio ha risposto in questo modo: “In questo momento dobbiamo accettare quelle che sono le nostre caratteristiche migliori. Io devo rendere la squadra efficace, in questo momento non abbiamo la qualità o l’energia per fare un altro tipo di calcio contro certe squadre. Ci sono tanti modi di giocare a calcio. Quando giocheremo altri tipi di partite servirà necessariamente un altro atteggiamento. Con tanti centrocampisti puoi controllare meglio la partita. Stasera volevamo palleggiare molto di più ma siamo stati solidi». Il cambiamento tattico dell’Atalanta è avvertibile se si leggono le principali statistiche dei nerazzurri. Nelle ultime tre gare di campionato i nerazzurri hanno giocato sotto le medie stagionali per quanto riguarda diverse statistiche offensive, mentre sono tornate ad aumentare tutte quelle relative alla fase di non possesso. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.