L’Atalanta e la gestione dei «pezzi» di partita: qualcosa è cambiato, ecco l’analisi dei dati

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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P er i tristi motivi che tutti conosciamo, la partita tra Atalanta e Fiorentina non si è potuta disputare, e con ogni probabilità la si potrà giocare solo a fine campionato, visto il calendario particolarmente fitto per entrambe le formazioni. Per ora dunque, i “i conti” tra Atalanta e Fiorentina sono posticipati alla prima delle due semifinali di Coppa Italia, in programma tra qualche settimana, mentre per noi di Corner, come da tradizione per chi ci segue da anni, è tempo di analisi, visto che il campionato resterà fermo anche nel prossimo weekend per via degli impegni della nazionale. L’ultimo periodo di campionato è stato particolarmente intenso e difficoltoso per i nerazzurri, che sul loro percorso hanno incrociato le “corazzate” della serie A. Una serie di scontri diretti dai quali probabilmente ci si attendeva qualcosa di più dai nerazzurri, sia a livello di prestazione che di risultati. Dei 12 punti in palio nelle sfide contro Milan, Inter, Bologna e Juventus; l’Atalanta se n’è aggiudicati 2, lasciandone 8 alle rivali. Delle quattro partite sopra citate, quella in cui i nerazzurri hanno maggiormente tradito le attese, è stata la sfida contro il Bologna. In quella gara, nonostante i tanti incontri ravvicinati, l’Atalanta dopo un primo tempo brillante è parsa soffrire i cambi di passo della squadra di Motta. Una volta passati in vantaggio i nerazzurri sono stati incapaci di gestire la reazione del Bologna, ed hanno girato “a vuoto” per la prima parte del secondo tempo, concedendo così a Zirkzee e compagni di ribaltare il risultato. La reazione dopo il gol del 1-2 ha prodotto un possesso palla piuttosto sterile, con poche azioni offensive in grado di garantire serie possibilità realizzative. Anche nella gara contro la Juventus di una settimana dopo l’Atalanta è incappata nello stesso tipo di “blackout”. Lì si è avuta una reazione immediata che ha portato al gol del pareggio, ma dopo questo, le reali occasioni da rete dei nerazzurri sono tornate ad essere prossime allo zero. Qualcuno potrebbe ora obiettare che contro rossoblù e bianconeri, l’Atalanta ha adottato due filosofie di gioco completamente differenti, cosa peraltro assolutamente vera, ma in entrambe le sfide (come anche contro Milan e Inter) la squadra di Gasperini non è stata in grado, se non per piccoli spezzoni di gara, di prevaricare sull’avversaria per intensità, velocità di sviluppo, e numero di occasioni create. Questo tipo di atteggiamento potrebbe essere stato il frutto di calcoli ben precisi vista la caratura delle avversarie affrontate. Ma se fosse così ci troveremmo di fronte ad una situazione completamente nuova, perché nelle passate stagioni i nerazzurri, pur avendo avuto a che fare con partite di Champions, turni complicati di campionati e percorsi netti in Coppa Italia, non avevano mai lesinato sotto questo aspetto.