Milan-Atalanta, lo studio dei dati svela una costante: la squadra soffre le sue stesse armi (pressione alta in particolare)

scheda. Lo studio dei dati dopo San Siro

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U na brutta Atalanta, forse la più brutta della stagione in corso, ha perso con un perentorio due a zero contro il Milan di Pioli. La più brutta abbiamo scritto, non solo per via dei soli tre tiri effettuati nell’arco dei 94 minuti di gioco, che hanno prodotto solo 0.10 xG, ma anche per la scialba prestazione dei nerazzurri. Sì perché l’Atalanta contro i rossoneri ha giocato veramente male. Una gara brutta, che sbaglieremmo però a definire sottotono, perché la prestazione contro i rossoneri è invece risultata in linea con altre prestazioni che hanno visto protagonisti i nerazzurri dalla ripresa del campionato.

Da inizio anno, l’Atalanta ha difatti giocato delle brutte partite contro lo Spezia, il Bologna, l’Inter in Coppa Italia, il Sassuolo, il Lecce, e per ultimo anche contro il Milan. Se in taluni di questi incontri, i nerazzurri sono stati aiutati dalla fortuna (Spezia e Bologna), in altre circostanze la pochezza del gioco espresso dalla squadra di Gasperini è coinciso invece con altrettante sconfitte. Forse non è più il caso di parlare di una squadra che sta cambiando molto, e che quindi soffre degli alti e bassi tipici di questa situazione, ma bensì di una formazione che ha invece delle carenze strutturali e che fatica a esprimere una forma di gioco convincente.