Salernitana-Atalanta 1-2, match analysis: con Koopmeiners a «dirigere l’orchestra» è cambiata la partita

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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I l pareggio della Roma nel posticipo di domenica sera contro la Juventus ha reso possibile l’aggancio da parte della formazione di Gasperini alla squadra giallorossa. Per salire a quota sessanta punti e conquistare la quinta posizione in classifica, l’Atalanta doveva sbarazzarsi della già retrocessa Salernitana. L’occasione si presentava dunque ghiotta, soprattutto perché l’Atalanta, è bene ricordare, ha sempre a disposizione il «match point» della gara da recuperare contro la Fiorentina per poter piazzare in seguito l’allungo decisivo nei confronti della squadra di De Rossi. Per questo il tecnico di Grugliasco, stupendo ancora una volta un po’ tutti, ha schierato in partenza uno degli undici migliori a disposizione.

Nessun calcolo dunque sulle energie da risparmiare in vista della semifinale di Europa League da giocare giovedì contro il Marsiglia, anche se si sa che gli avversari d’oltremanica arriveranno a Bergamo potendo contare sul turno di riposo concesso loro in campionato. Nessuna sottovalutazione dell’avversaria di turno, perché le squadre già retrocesse non hanno nulla da perdere e sanno giocare brutti scherzi. La lista degli esempi da citare sarebbe lunghissima e per questo lasciamo a voi l’onere di scorrere gli almanacchi. Ancora una volta il tecnico nerazzurro ha dimostrato di vederci lungo, perché la gara dell’Arechi è stata tutto tranne che una partita scontata e i nerazzurri hanno dovuto dar fondo alle energie, fisiche e mentali, per avere ragione dei granata.