Caudano, la gioia per i 5 gol dell’Atalanta al Cagliari soffocata dalla «sfida calcio-scuola» aperta dal ministro

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L e parole del ministro Speranza piombano sulla domenica del professor Caudano come un macigno. Atalanta - Cagliari è appena finita e lui per caso si è sintonizzato su Rai 3. «Un po’ meno calcio e un po’ più scuola», dice il titolare del dicastero della Salute, ospite di una trasmissione del primo pomeriggio. E Caudano, reduce dalla visione del suo 5 a 2, non vuole crederci. Eppure, il Ministro non sta scherzando. Lo dice sul serio. Caudano si guarda attorno, come desolato. Il suo soggiorno, i libri, il silenzio della casa. Ripensa alla terza vittoria in una settimana dei suoi beniamini. Splendidi nel primo tempo e solo, comprensibilmente, un po’ meno lucidi nella ripresa, comunque impreziosita dalla prima rete atalantina di Lammers, di pregevolissima fattura. Al pari delle altre, del resto: Luigi (come lo chiama lui) lanciato da Palomino e chirurgico davanti al portiere sardo, il Papu al termine di un’azione bellissima e con un tiro degno dell’azione, e Pasalic su altra trama perfetta. Il buon Elvio ha pranzato monacalmente e presto: una pasta in bianco e un po’ di uva alle mezzogiorno (i guai li combinerà a merenda) e poi si è messo a vedere il match. Unica vera consolazione della sua domenica, per il resto immolata alla correzione di temi piuttosto deludenti, alla solitudine e a qualche pensiero di troppo derivante dalle manovre di avvicinamento alla (e della) collega Sala, sempre che tali poi siano. All’invito al cinema perduto in nome della Lazio (vittoria strepitosa che ha levato a Caudano i ben pochi dubbi che poteva nutrire di aver sbagliato, privilegiando l’Atalanta) sono seguiti, nella seconda parte della settimana, solo sporadici saluti, fino alla battuta di sabato, dopo l’ultima campanella: «Caudy, hai scampato Paolo Conte e questo fine settimana sono sull’Appennino modenese da amici, ma prima o poi una serata a chiacchierare me la concedi?».