Champions, l’Atalanta non è più la piccola che stupisce. C’è lo Sheriff, la squadra dello Stato che non c’è: ecco la sua storia

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I l tabellino segna 6 punti in 2 partite, 51 (cinquantuno…) tiri subiti e una sola rete incassata contro 4 fatte. Più che alla stella da sceriffo che ostenta sul simbolo e le maglie, lo Sheriff nelle sue prime due partite di Champions League si è affidato allo stellone: 2-0 in casa contro lo Shakhtar di De Zerbi e un’incredibile vittoria esterna 2-1 al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid di Carletto Ancellotti che, molto probabilmente, sarebbe potuto rimanere in campo non altri 90 ma 900 minuti senza riuscire a raddrizzare il match. Fossimo nel terzo allenatore made in Italy del gruppo D, che risponde al nome di Simone Inzaghi, il 19 ottobre a San Siro cominceremmo a preoccuparci: lo Sheriff visto così non pare granché, ma la squadra moldava è nata sotto una buona stella e l’Inter è famosa per complicarsi la vita in Europa. Avete presente la vexata quaestio se si dica Moldova o Moldavia?

Ecco, qui il problema non si pone perché lo Sheriff gioca in quel di Tiraspol, capitale di uno Stato autoproclamato che risponde al nome di Transnistria. Bandiera rossa con falce e martello solcata da una striscia orizzontale verde, riconosciuta solo da Abkhazia, Repubblica di Artsakh e Ossezia del Sud. Non proprio il massimo dal punto di vista diplomatico. “Inutile cercarla sulle carte geografiche. Della Transnistria non c’è traccia. Nemmeno su Google maps. Eppure questa lingua di terra, stretta fra Moldavia e Ucraina esiste.

Fa parte di quel mappamondo dell’assurdo che Nick Middleton, geografo e professore al Saint Anne’s College di Oxford, censì assieme a 50 nazioni che non hanno confini, sparse nei cinque Continenti e persino in Antartide” scriveva il collega Emanuele Roncalli in un bellissimo reportage pubblicato 3 anni fa su L’Eco di Bergamo, la seconda puntata di un viaggio già vissuto nel lontano 2004. Fatto sta che questo staterello autoproclamatosi tale ha una sua dogana, una moneta (il rublo transinstriano), un inno, usa l’alfabeto cirillico e ha una sconfinata nostalgia per la fu Unione sovietica, quella con la scritta Cccp sulle maglie.