Non solo i Commandos Atalanta: pure le Brigate Gialloblu del Verona compiono 50 anni: calcio e tifo tra goliardia e violenza

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I casi della vita: gli Atalanta Commandos, primo gruppo ultrà nerazzurro, festeggiano oggi 12 dicembre i 50 anni dalla nascita: un’idea partorita sulla strada del ritorno da una vittoriosa trasferta (2-1 doppietta di Leonardi) in quel di Verona. E che c’è di meglio di un Verona-Atalanta che cade oggi proprio nel giorno del cinquantesimo: la stessa partita, mezzo secolo dopo. Ma facciamo un passo indietro, anzi almeno 50, al 1971. Sul versante scaligero qualche giorno prima erano nate le gloriose Brigate Gialloblu che possono stare più o meno simpatiche ma hanno comunque scritto pagine storiche nel mondo ultrà. Nel bene e, ovviamente, anche nel male. L’atto di fondazione è di qualche giorno precedente a quello dei Commandos: 30 novembre 1971 al Bar Olimpia di Borgo Venezia a non molta distanza dalla stazione di Porta Vescovo. In realtà, come nel caso della prima tifoseria nerazzurra, era da tempo che gruppi non ancora organizzati seguivano i gialloblu spostando sempre più in là il limite di una fruizione passiva del match con bandiere e cori. Inizialmente le Brigate sono affiliate al Centro di coordinamento dei club veronesi, come recita il primissimo striscione, poi diventano assolutamente autonome e cominciano a scrivere la storia.

Verona è una città strana, operosa, solidale, conservatrice a tratti ultracattolica e con molte infiltrazioni della destra spesso anche estrema. Un contesto che ha ovviamente permeato anche la curva Sud veronese e non solo, come magistralmente raccontato dal bergamasco Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, nel suo ultimo libro “E’ gradita la camicia nera”.