Quando Atalanta-Bologna era il palco di un genio del calcio. Lo chiamavano Josip

scheda. Il racconto di Dino Nikpalj

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L’ uomo della pioggia, capace di dare spettacolo anche nell’ultima partita che la curva Nord ha vissuto con gli ombrelli aperti: Atalanta-Bologna del 4 aprile di (ormai) 4 anni fa. Più che una partita un manifesto, una rappresentazione plastica del genio di uno dei più grandi giocatori mai visto in maglia nerazzurra, Josip Iličić. Per molti il più grande, di sicuro il più geniale, nel bene e nel male. Delle sue traversie personali si è detto tutto e il contrario di tutto, di quella luce che si è improvvisamente spenta dopo la surreale serata a Valencia, quella dei 4 goal e di una qualificazione ai quarti di Champions a porte chiuse mentre Bergamo era attraversata da parte a parte dal lamento ininterrotto delle sirene, straziata e travolta dalla pandemia. Giusto un anno prima lo sloveno era stato protagonista assoluto della partita con i rossoblu, ammesso ci sia stata davvero partita quella volta. Un passo indietro, anzi due: campionato 2018-19, l’Atalanta comincia la stagione dai preliminari di Europa League spazzando via prima il Sarajevo con un incredibile 8-0 a domicilio e poi l’Hapoel Haifa, salvo poi andare a sbattere ai rigori a Copenaghen. Niente qualificazione ai gironi e per molti la favola dei nerazzurri di Gasperini e del loro calcio spettacolo sembra già bella che finita: l’inizio abbastanza altalenante di campionato fa in effetti temere il peggio, poi alla vigilia della trasferta di Verona sponda Chievo il mister si inventa il Papu Gomez “tuttocampista”, si vince 5-1 e si volta pagina. Iličić fino a quel momento è un po’ in disparte frenato dagli infortuni, in più c’è quell’argentino appena arrivato dallo Zenit che parte con il turbo: si chiama Emiliano Rigoni e fa 3 reti nelle prime 5 partite. Poi sparisce dai radar e i nerazzurri lo rispediscono a San Pietroburgo da dove tornerà in Italia per una parentesi (dimenticabilissima…) alla Samp. Ora gioca negli Usa con l’Austin dopo essere transitato pure per Brasile (San Paolo) e Spagna (Elche).