Stasera Atalanta-Ajax: la sfida tra fabbriche di talenti. Da Cruijff a van Basten, viaggio tra i campioni

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U na maglia bellissima, iconica. Un nome mitologico come andava di moda ad inizio ‘900 (dice niente Atalanta?), ispirato ad Aiace Telamonio il guerriero acheo più abile con la lancia il cui profilo troneggia nello stemma dell’Ajax, club che ha (ri)scritto la storia del calcio in Olanda e in Europa. Centovent’anni di trionfi in tutto il continente: in bacheca ci sono 34 titoli nazionali, 4 Champions, 1 Coppa delle Coppe, 1 Uefa e 2 intercontinentali, sorvolando su coppette varie. Una delle squadre più vincenti della storia, ma non solo: l’Ajax è il prodotto perfetto di quel calcio totale che si abbatte sull’Europa anni ’70, capace di segnare un’epoca. Una forza rivoluzionaria, aggressiva ma fuori dai canoni tradizionali, dove tutti sanno fare tutto e sul podio a dirigere l’orchestra c’è quel genio indiscusso di Johan Cruijff, il papero d’oro, nato e cresciuto ad Amsterdam, a pochi isolati dal de Meer - stadio dove giocavano i biancorossi - e anche dal ghetto ebraico. Un legame, quest’ultimo, che ha sempre segnato squadra e tifoseria.