Bergamo Jazz al via giovedì: il festival
ritrova il suo salotto

Dopo la pausa forzata per il Covid, giovedì iniziano i concerti. Artisti internazionali e il ritorno delle tre serate al Teatro Donizetti.

È un ritorno e un nuovo inizio quello che da giovedì si festeggia in città. Sotto le insegne di Bergamo Jazz, torna in scena la musica jazz, pur con tutti i distinguo oggi necessari riguardo l’identità polimorfa dei molti universi sonori che ricorrono a questa definizione.

Torna dopo le due cancellazioni consecutive dei programmi curati dalla nuova direttrice artistica, la cantante partenopea Maria Pia de Vito, malauguratamente annullati sotto l’incalzare della pandemia. È un fitto calendario di concerti che attende il pubblico bergamasco, e non solo, e che si dipanerà tra il 16 e il 19 settembre, giusto al termine della stagione estiva, a dispetto di una consolidata abitudine che faceva incrociare i ritmi e le gesta dei solisti del jazz con la città tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Facendo di necessità virtù la Fondazione Teatro Donizetti, cui il Comune di Bergamo ha dato il compito di dar continuità a Bergamo Jazz, non ha voluto interrompere ulteriormente la serie annuale e con approccio, come ora usa dire, resiliente, inaugura dunque l’edizione 2021, assicurando il prossimo ritorno, Covid permettendo, alle abitudini.

Dunque un importante segnale di ripresa che corona il costante impegno della neo direttrice, la prima donna al timone della manifestazione dopo la serie di direzioni artistiche affidate a musicisti prestigiosi. Non ultimo motivo per prepararci sin d’ora a consegnare questa edizione del festival alla storia è il ritorno nel Teatro Donizetti. Gli importanti e impegnativi lavori di restauro hanno aperto dal 2018 la parentesi dei concerti ospitati al Creberg teatro di via Presolana, la cui ampia platea ha indotto anche ad inseguire un versante pop.

Le rigidità imposte dalla pandemia non mancano di condizionare ancora questa edizione che, oltre a richiedere naturalmente il green pass al pubblico, non può dar seguito all’abitudine festivaliera alla doppia performance per evitare assembramenti indesiderati. E dunque le tre serate nel massimo teatro cittadino vedono in scena una sola formazione per serata, con biglietti e abbonamenti parzialmente ridotti.

Maria Pia de Vito, che aveva licenziato nel 2020 uno dei migliori cartelloni nella storia recente della manifestazione, ha trovato un punto di equilibrio tra le diverse anime che hanno sempre caratterizzato Bergamo Jazz.

Il cantante Kurt Elling è straordinario interprete della scena musicale dominante oltreoceano, che pure si presenta a Bergamo sulla scia di un lavoro che mischia le carte in tavola. Il quartetto di Dave Douglas e Franco D’Andrea celebra il versante della ricerca rigorosa e delle coerenze estetiche, mettendo sullo stesso piano jazz italiano e jazz a stelle strisce. Al pianista Tigran Hamasyan, armeno ma cresciuto a Los Angeles, è affidato il ruolo di convincente rappresentante di una musica fondata sull’improvvisazione in grado di affrancarsi da modelli e canoni occidentali.

Il festival di Maria Pia de Vito peraltro conferma la volontà di coinvolgimento dell’intera comunità cittadina, che è tratto caratteristico di questo come di molti altri festival del jazz, allestendo proposte e concerti in diversi spazi e ambienti. Densa è la programmazione al Teatro Sociale, dove si esibirà nuovamente il già applauditissimo quartetto Tinissima di Francesco Bearzatti e uno dei protagonisti della scena europea, il pianista polacco Wasilewki, che ha eletto l’interplay del trio pianistico a campo privilegiato di azione.

«Jazz in città» è il capitolo dedicato all’inseguimento ravvicinato tra jazz e spazi cittadini ad alta vocazione culturale, dall’auditorium di piazza della Libertà alla Gamec, passando per la Sala Piatti.

Infine «Scintille di jazz» prosegue nella preziosa opera, curata da Tino Tracanna, di ricognizione dei nuovi fermenti che animano la scena italiana, valorizzando la dimensione dei club e dei locali che continuano ad avere, come afferma lo stesso Elling, una autentica star del firmamento jazz contemporaneo, un ruolo insostituibile . Un autentico fuori campo è invece quello che porterà Bergamo Jazz a Ponte Nossa, alla Sorgente Nossana, sulla scia del coinvolgimento di uno sponsor istituzionale, Uniacque.

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