La sarda di lago a Masterchef
Giovedì sarà la regina di Sky

I tre giudici sono sbarcati sul lago lo scorso ottobre: i concorrenti alle prese con il pesce più famoso del Sebino.

Il Sebino allaccia i grembiuli. Giovedì 4 febbraio su Sky una nuova puntata di MasterChef, il noto cooking show arrivato alla sua decima edizione, e protagonista dell’esterna sarà il lago d’Iseo. Il lago e uno dei suoi prodotti per eccellenza: sua maestà la sardina. Le due squadre di cuochi che si contenderanno la puntata dovranno cucinare un menù completo a base di sardina appunto, utilizzando sia il pesce fresco che essicato. E a giudicarli ci sarà chi, di sardine, se ne intende parecchio: i pescatori professionisti del Sebino.

Masterchef ha infatti ingaggiato gli ultimi pescatori rimasti sul lago (sia bresciani che bergamaschi, in tutto una dozzina) per assaggiare i piatti confezionati dai concorrenti nelle cucine en plein air allestite a Iseo. Il programma, registrato lo scorso ottobre, ha infatti scelto il porto industriale iseano come location ideale per ospitare le due brigate e le altrettante cucine.

I tre giudici Antonino Canavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli sono sbarcati ad Iseo lo scorso autunno su un set blindatissimo (così come blindatissimo era stato il set a Crespi d’Adda, scelta per la prima esterna di questa edizione): dalla produzione bocche cucite sui dettagli della puntata in onda, ma quel che è certo è che il programma – con le molte immagini girate sul Sebino, fra pescatori, reti e le tipiche imbarcazioni dei naècc – regalerà un altro spicchio di notorietà all’Iseo.

A collaborare con la produzione la Condotta Slow Food Oglio Franciacorta Lago d’Iseo, che ha fatto della sardina essicata un presidio Slow food. Presidio valorizzato in primis da Vittorio Fusari, l’illustre chef iseano scomparso nel 2020: Fusari, che negli ultimi anni era chef del noto ristorante Balzer di Bergamo, aveva saputo trasformare un prodotto spesso snobbato in un ingrediente degno dell’alta cucina. «Oggi gli chef più importanti del territorio utilizzano la sardina con grande nobiltà – racconta Patrizia Ucci, alla guida della condotta locale di Slow Food oltre che moglie del compianto Vittorio Fusari –. Vittorio è stato artefice di una grande innovazione nella preparazione della sardina, che viene essicata non stesa ai chiodi dalla testa, bensì appoggiata su delle graticole. Metodo che consente di ridurre radicalmente l’utilizzo del sale, e che è stato raccolto con favore dai pescatori del territorio. La sardina rimane quindi una bandiera della cucina del lago d’Iseo, ma da prodotto unicamente popolare è diventato ingrediente degno della cucina gastronomica». Cucina che gli aspiranti MasterChef dovranno dimostrare di saper destreggiare: domani sera a giudicarli ci saranno i pescatori del Sebino e, c’è da giurarci, pure i cittadini del lago. Felicissimi di rivedere l’Iseo in tivù, ma ad una condizione: guai a rovinare sua maestà la sardina.

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