«L’albero degli zoccoli», a Martinengo al via la caccia ai ricordi

La Festa di quest’anno è intitolata «Nel segno de “L’albero degli zoccoli”», il capolavoro del regista bergamasco Ermanno Olmi, Palma d’oro a Cannes nel 1978.

Il caratteristico centro storico di Martinengo ospiterà domenica 12 settembre la tradizionale Festa della patata, giunta alla diciannovesima edizione . La manifestazione è sempre stata capace di richiamare numerosi visitatori e buongustai, anche da fuori regione. La Festa di quest’anno è intitolata «Nel segno de “L’albero degli zoccoli”», il capolavoro del regista bergamasco Ermanno Olmi, Palma d’oro a Cannes nel 1978.

Domenica, alle 10 in piazza Maggiore, saranno presenti alcuni protagonisti del film che ricostruisce la realtà rurale di fine Ottocento, ambientato nelle campagne della Bassa: racconteranno le proprie esperienze davanti alla macchina da presa. L’iniziativa avvia il progetto, che culminerà con una pubblicazione, di raccolta e di archiviazione di memorie, aneddoti, curiosità, fotografie legati alle riprese del film, girato nel 1977 tra Martinengo, Mornico al Serio e Palosco.

Gli organizzatori della manifestazione rivolgono un invito a presentarsi, allo stand allestito in piazza Maggiore, a chiunque conservi ricordi della lavorazione del capolavoro. Tra gli interpreti presenti ci saranno Francesca Bassurini, classe 1927, di Martinengo, la suor Maria del convento milanese in cui approda il viaggio di nozze di Maddalena e Stefano; la moglie del Finard, Giuseppina Sangaletti, classe 1936, di Urgnano; la figlia del Brena, Stella Cavalleri, e il figlio del Finard, Marco Trevaini, anche loro di Urgnano. Ci sarà Brunella Migliaccio di Mornico, nel film Olga, la figlia birichina del Finard che ruba la legna ai vicini. Interverrà Federica Ravera, già collaboratrice di Olmi e regista del documentario «Albero, nostro», prodotto tre anni fa dalla Provincia di Bergamo per il quarantesimo del film.

I nomi dei presenti a Martinengo ci sono anticipati da Maurizio Plebani, straordinario cultore del capolavoro di Olmi e infaticabile ricercatore da un lato dei luoghi, a Treviglio e dintorni, che lo ispirarono, dall’altro di quelli, nella Bassa orientale, in cui fu girato. «Martinengo è il comune più coinvolto nelle scene del film – spiega Plebani – con il convento dell’Incoronata, il Filandone, i portici di via Tadino, via Celestino Colleoni. Domenica alle 11, partendo da piazza Maggiore, e alle 16, condurrò due visite guidate. Quella delle 16 sarà preceduta, alle 15, da un’esplorazione del convento dell’Incoronata, dove si possono ammirare gli affreschi eseguiti tra ’400 e ’500. Dei luoghi martinenghesi del film resta esclusa, perché decentrata, solo la piccola chiesa di San Rocco, in via Molino Nuovo, dove la vedova Runk corre a implorare la grazia per la guarigione della mucca».

La Festa prevede non solo la vendita della patata (dalle 8 alle 18), ma anche la degustazione degli gnocchi e di altre prelibatezze, preparati con il tubero De.Co. (denominazione comunale) di Martinengo, elogiato da Luigi Veronelli, l’antesignano dei giornalisti enogastronomici italiani. I punti di ristoro che proporranno specialità irresistibili con la patata come ingrediente principale saranno allestiti in piazza Maggiore. Anche i ristoranti e le trattorie che aderiscono all’iniziativa proporranno menu a base di patata, un’opportunità che si ripeterà lungo tutto il periodo autunnale. Il tubero martinenghese è una produzione di nicchia e limitata.

Ulteriori informazioni sul programma della Festa della patata di Martinengo, menu, ristoranti ed eventi collaterali si possono trovare sul sito www.martinengo.org , oppure scrivendo all’indirizzo mail [email protected] o telefonando al numero 0363 988336, oggi dalle 8,30 alle 12,30. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco Martinengo con la collaborazione del Comune di Martinengo e dell’associazione Pianura da scoprire.

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