Le «Riprese» di Dignola: una sfida che racchiude oltre 40 anni in uno sguardo

L’APPUNTAMENTO. La mostra fotografica, che si inaugura il 14 aprile a Seriate, propone 90 immagini scattate dal giornalista nel periodo dal 1982 a quest’anno: il racconto di una lunga passione per la fotografia.

«Due scritture, una sorpresa»: così l’artista e fotografo Mario Cresci presenta una mostra inaspettata. Si inaugura infatti il 14 aprile alle 10.30, nella sala espositiva Carbonari del Palazzo Municipale di Seriate, presente Cresci stesso, «Carlo Dignola fotografo. Riprese: 1982-2024», che distilla in 90 immagini la passione coltivata per oltre 40 anni da Dignola, conosciuto a Bergamo soprattutto per i suoi tre decenni di lavoro a «L’Eco di Bergamo», dove è stato a lungo responsabile delle pagine culturali. In realtà nella sua natia Milano, Dignola a metà degli anni Ottanta inizia a lavorare come fotografo, ed è questa professione ad averlo portato al giornalismo. Ma dopo l’attività e le mostre personali e collettive di quegli anni, pur continuando a fotografare, non ha più mostrato al pubblico il proprio lavoro.

Oltre l’antologia

«Naturalmente le due “scritture” non sono estranee, anzi una ha nascostamente alimentato l’altra. – racconta Dignola - Per caso l’occasione, imprevista, di questa mostra coincide con la conclusione del mio lungo lavoro (33 anni) presso “L’Eco di Bergamo”: ho preso la cordiale e qualificata proposta dell’Asav come un piccolo segnale, che è diventato, a sorpresa anche per me, l’invito a un momento di riflessione. Si intitola “Riprese” non solo perché di riprese fotografiche si tratta; più che una antologia di un percorso personale, mi è sembrato il terreno di una sfida».

Scatti sui quotidiani

Quella di Dignola per la fotografia, va precisato subito, non è una passione «amatoriale» ma una pratica professionale, creativa e di pensiero. In quei fervidi anni Ottanta suoi scatti sono stati pubblicati sui principali quotidiani del Paese, dal «Corriere della Sera» a «La Repubblica», ed esposti in gallerie private e sedi pubbliche, da Milano a Tolosa, da Torino a San Francisco. Semplicemente, a un certo punto, quello fotografico diventa un percorso privato. Sino ad oggi.

Incontri e amicizie

L’esposizione a Seriate propone una selezione dei primi scatti in bianco e nero, che guardano alla grande fotografia «straight» e di paesaggio americana, e poi apre al sorprendente lavoro di collaborazione - subito notato da riviste importanti come «Progresso fotografico» e «Modo» - con l’artista Giovanni Caviezel, lasciato libero da Dignola di intervenire pittoricamente sulle sue foto in bianco e nero. La successiva svolta espressiva tutta «a colori» è legata all’incontro e all’amicizia, a metà degli anni Ottanta, con Giovanni Chiaramonte, Luigi Ghirri, Mario Cresci, tra i protagonisti di quella rivoluzione dello sguardo sul paesaggio che fu il famoso «Viaggio in Italia». Lasceranno il segno anche l’amicizia con un fotografo meticoloso e unico come Franco Vimercati, la lunga frequentazione della Galleria «Il Diaframma» di Lanfranco Colombo in Brera, i «Rencontres» estivi di Arles e l’incontro con la migliore fotografia di architettura, a cominciare dal lavoro di Gabriele Basilico.

Immagini da esplorare

Se il Dignola scrittore – colto, acuto, sensibile - ci è ben familiare, chi è allora il Dignola dietro l’obiettivo? Un aquilone che eclissa il sole di Rimini, una lama di luce che rallenta il suo fendente per accarezzare un’orchidea, le inquadrature che circoscrivono «attimi» di architettura, svelando un ordine e un ritmo delle forme sotteso al caos visuale del mondo: tutto, in questo lavoro, parla della fotografia come ricerca, che riesce a espandere un frammento visivo in un intero racconto, capace di accompagnare sia il fotografo che chi avrà la cura e la pazienza di esplorarne le immagini, alla scoperta della possibilità che ha la fotografia di cambiare continuamente il nostro posto – e dunque la nostra vita - nel mondo. «Perché una volta che avete cominciato, non c’è nessuna ragione che vi fermiate. Il passo tra realtà che viene fotografata in quanto ci appare bella e la realtà che ci appare bella in quanto è stata fotografata, è brevissimo». (Italo Calvino, «Le avventure di un fotografo»).

Nuovi viaggi

È così che Dignola per primo, riprendendo di nuovo in mano 40 anni di fotografia, scopre come è mutato il suo modo di guardare e la voglia di sperimentare ancora: «Alcune idee che stavano prendendo corpo – ci confessa - le ho dovute estrarre dalla serie esposta in mostra e rimandare, per lasciare una certa coerenza al percorso. È quindi una carrellata, sì, di più di quattro decenni di “viaggi” (in Italia e non) ma per me è già stata, soprattutto, l’occasione di lasciarsi prendere da cose nuove». La mostra di Seriate si potrà visitare, con ingresso libero e catalogo in distribuzione gratuita, fino al 4 maggio, nei seguenti orari: mercoledì - sabato 16-18.30, domenica 10.30-12 e 16-18.30.

© RIPRODUZIONE RISERVATA