Passione, morte e Risurrezione: un cammino d’arte con gli occhi della fede

ITINERARI. Nell’ambito delle «Vie del Sacro» le chiese di Città alta offrono l’occasione per apprezzare le opere degli artisti che si sono confrontati nel racconto dei giorni cruciali nel cuore del Cristianesimo: Fantoni, Previtali, Zucco e altri.

«Resurrezione ha nome il nostro giorno» (ma quali erano i pensieri di Maria mentre Gesù veniva messo in croce?). Prende il via dai versi di David Maria Turoldo l’itinerario storico e visivo dentro il mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, con cui il Lunedì di Pasqua ripartono a Bergamo i cammini su Le Vie del Sacro 2024, il progetto affidato dalla Diocesi di Bergamo a Fondazione Bernareggi per formare giovani «mediatori» di bellezza che accompagnino il pubblico a leggere con occhi nuovi il patrimonio culturale ecclesiastico.

Giovani guide

Lunedì 1 aprile, gli «Itinerari di Pasqua nelle chiese di Città Alta», dalle 14 alle 18 disegnano in città un percorso in otto tappe che apre al pubblico, con il presidio dei giovani delle Vie del Sacro, più di dieci luoghi appartenenti al patrimonio diocesano cittadino, molti dei quali solitamente poco o per nulla accessibili al pubblico: la Cattedrale di Sant’Alessandro con le sue sagrestie, il Museo della Cattedrale, il Battistero, il Tempietto di Santa Croce e le chiese di San Michele al Pozzo Bianco, Sant’Andrea, San Lorenzo alla Boccola, San Pancrazio e la chiesa del monastero benedettino di Santa Grata. Alle 14.30 e alle 16.30, inoltre, si potrà essere guidati in alcuni di questi luoghi attraverso un itinerario creato appositamente per questa giornata inaugurale.

Arte tessile e bassorilievi

In ogni luogo, i riflettori saranno accesi sulle opere di artisti di ogni secolo che hanno dato corpo al mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù: in Cattedrale, i sette dolori della Vergine, scolpiti a bassorilievo in sette lastre di marmo di Carrara da Andrea Fantoni intorno al 1710 e la borsa per corporale, autentico capolavoro di arte tessile del XV secolo; il ciclo della vita di Gesù negli otto raffinatissimi bassorilievi in marmo bianco incastonati come una corona di gemme nelle pareti interne del Battistero; le Storie della Vera Croce affrescate da Giovanni Battista Guarinoni d’Averara nel 1575 nel Tempietto di Santa Croce; il bel «Compianto su Cristo Morto» dipinto da Andrea Previtali tra il 1524 e il 1525 e la monumentale Resurrezione di Gesù che si dispiega nell’abside della chiesa di Sant’Andrea; la Via Crucis contemporanea del collettivo artistico Ferrario Frères nella medievale chiesa di San Pancrazio; la «Crocifissione tra i Santi e disciplini in preghiera» dipinta da Francesco Zucco nel 1600–1610 nella chiesa di San Lorenzo alla Boccola. Su prenotazione, in tre turni alle 15, 16 e 17, si potrà partecipare, al Tempietto di Santa Croce, a «Con gli occhi di lei», lettura teatrale a cura di Emanuela Palazzi di brani tratti da «Lei» di Maria Pia Veladiano, un intenso romanzo che dà voce ai pensieri della Madonna.

Lezione al femminile

E se è vero che il suo è un dolore che solo una madre può capire, è proprio tornando in Cattedrale e osservando, alla base dell’altare barocco intitolato alla Beata Vergine della Pietà, un’opera cui probabilmente abbiamo poco prestato attenzione – i Sette Dolori vissuti da Maria per la sorte del Figlio, scolpiti nel marmo da Andrea Fantoni – che possiamo rivivere gli eventi drammatici della Crocifissione di Gesù con gli occhi di Maria. Individuati sulla base del racconto evangelico e diffusi nelle pratiche devozionali dedicate alla Madonna già a partire dal XIV secolo, grazie agli scritti di Brigida di Svezia, i sette dolori sono: la Profezia del vecchio Simeone (la «spada» che avrebbe trafitto l’anima di Maria), la Fuga in Egitto, il Ritrovamento di Gesù tra i dottori nel Tempio. E poi l’Incontro con il Figlio durante la salita al Calvario, la Morte in croce, la Deposizione e la Sepoltura. La Passione di Gesù è dunque anche la Passione di Maria, che non arretra mai, tiene gli occhi fissi sul figlio per tutta la durata del suo supplizio anche quando gli altri li chiudono, sperando che lui la veda e comprenda che non l’ha abbandonato. Non cede mai Maria, l’unica donna senza peccato, e nemmeno la Maddalena, la peccatrice perdonata. Una lezione al femminile di compassione vera e profonda per le tanti madri del mondo che hanno vissuto il dolore di veder soffrire e morire il proprio figlio.

Prenotazioni e infopoint

Chi è interessato alle iniziative de Le Vie del Sacro può consultare e prenotare sul sito www.leviedelsacro.com. A Pasquetta sarà attivo un infopoint sul sagrato della chiesa di Sant’Agata sulla Corsarola, per informazioni anche sulle prossime iniziative.

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