«Prisoncide», ciak si gira nell’ex carcere di Sant’Agata: raccolta fondi per sostenere il cortometraggio

L’iniziativa. Un cortometraggio da girare nell’ex carcere di Sant’Agata, in Città Alta: è la sfida di tre giovani filmaker, laureandi alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano

Un cortometraggio da girare nell’ex carcere di Sant’Agata, in Città Alta: è la sfida di tre giovani filmaker, laureandi alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano. Il titolo, «Prisoncide», riprende il tema spesso troppo sottovalutato dei suicidi in carcere, mai così alti come quest’anno. «Con il nostro film vorremmo contribuire a risvegliare l’attenzione verso questa silente drammatica realtà», spiegano i tre studenti universitari del corso di filmmaking. «Prisoncide» è il loro progetto di laurea, ma il loro desiderio è mostrare questo film ad un pubblico più ampio. Il bergamasco Giulio Ferrari, il milanese Giacomo Garampelli e il lucano Giovanni Falanga hanno scritto il soggetto, ispirato a una storia vera.

«Prisoncide» è uno spaccato di vita in carcere attraverso lo sguardo di un giovane barbiere che ha deciso di andare dietro le sbarre a tagliare i capelli ai detenuti. Conoscerà la storia di quattro di loro, in particolare l’incontro col più giovane lo colpirà inaspettatamente e profondamente. A fine giornata rivarcherà il cancello del carcere avendo guadagnato qualche soldo, perdendo, forse per sempre, la tranquillità dell’animo.

«La storia è molto attuale, mentre la struttura di Sant’Agata ovviamente no, ma rispecchia l’atmosfera cupa del film, in modo metaforico – spiega Giulio Ferrari -. La storia è ispirata al racconto di un nostro amico, che effettivamente ha fatto il barbiere in un Centro di Identificazione ed Espulsione. Il tema delle condizioni carcerarie è al centro del film ». Il cortometraggio, che non supererà i 15 minuti, verrà girato fra il 7 e il 21 novembre e dovrebbe ricevere il Patrocinio del Comune di Bergamo. Il cast è quasi del tutto completato e le riprese dureranno una settimana e mezza, più i tempi tecnici di montaggio e smontaggio del set. «Prisoncide» è anche oggetto di una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Indiegogo (indirizzo web https://www.indiegogo.com/projects/prisoncide-short-film#/). La realizzazione di un film, per quanto corto, ha dei costi importanti, specie per il cast e l’attrezzatura. Una priorità del progetto è quella di offrire una retribuzione adeguata al cast del film ed è per questo che una grossa fetta dei fondi è destinata proprio agli attori. «Chi volesse partecipare, anche con un’offerta minima di 5 euro, ha la nostra gratitudine – conclude Giulio Ferrari -, la nostra priorità è farci conoscere, che ci sia un pubblico per “Prisoncide” quando sarà pronto».

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