Teatro Tascabile, l’albero della cultura è fiorito

IL PROGETTO. Cinque anni fa il «partenariato speciale» sancì un modello innovativo pubblico-privato. Ghisalberti: esempio virtuoso di rigenerazione di uno spazio storico. Nei piani futuri l’Atelier e la Foresteria.

Un albero che ha dato, sta dando e darà ancora meravigliosi frutti: è il Ttb – Teatro Tascabile di Bergamo, che ieri ha presentato il bilancio degli ultimi anni di attività e il programma per i prossimi tre. Con l’ideale spartiacque della pandemia prima e di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, poi.

Che cosa è Il partenariato pubblico-privato

Ma bisogna fare un passo indietro perché, come ha sottolineato con orgoglio l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, tutto nasce (o meglio, si sviluppa, perché era, ovviamente, già nato prima quando il Tascabile aveva trovato la sua sede nell’ex monastero del Carmine in Città Alta), quando 5 anni fa viene stipulato, primo in Italia, il cosiddetto «partenariato speciale pubblico privato», «un traguardo importante che ci mostra quanta strada abbia percorso questo nuovo modello di gestione di un bene pubblico. Uno strumento che definisce un nuovo tipo di relazione tra soggetti pubblici e soggetti privati per il recupero e la cura di immobili storici attraverso attività culturali. Un esempio virtuoso di concessione di un bene culturale di proprietà comunale a un ente privato, che permette a quest’ultimo di raccogliere fondi per la ristrutturazione, producendo una concreta e tangibile rigenerazione di uno spazio storico».

Inizia proprio da lì, con una sfida il cui esito non era certo scontato, l’evoluzione di un gruppo teatrale come quello del Tascabile che, da allora, non è solo più – come spiega Tiziana Barbiero del Ttb «un gruppo di teatro privato e indipendente perché, attraverso il “partenariato speciale pubblico privato” siglato con il Comune di Bergamo, si è assunto la responsabilità nei confronti della città tutta del Monastero del Carmine, bene comune. Per questo riteniamo doveroso dire ciò che è stato fatto sin qui e indicare il programma complessivo per i prossimi tre anni».

«Fotosintesi culturale»

Riflettendo sul prossimo futuro il Ttb ha provato a raffigurare il Carmine e il lavoro che esso ospita sotto forma di un albero, che attraverso le proprie radici attinga forze diverse e le restituisca poi attraverso le proprie foglie, cioè il proprio lavoro, alla città: una sorta di «fotosintesi culturale» capace di modificare un ambiente e restituirlo arricchito alla comunità.

Difficile riassumere in poche righe il percorso che Tiziana Barbiero ha tracciato durante l’incontro, la disamina di quelle «radici» dalle quali trarre la linfa. Difficile fare un elenco perché bisogna partire dai primi anni Settanta (del secolo scorso, come si dice oggi), da quando un gruppo come quello del Ttb che allora aveva sede nella saletta di piazza della Cittadella, ha iniziato ad aprirsi al mondo (teatrale) e a portare, quel mondo, a Bergamo. Un mondo fatto dei maestri del teatro di gruppo ma subito dopo dei maestri dei teatri orientali, un mondo, per farla corta, che si ritroverà a Bergamo nel 1977 in occasione dell’Atelier Internazionale diretto da Eugenio Barba dell’Odin Teatret e organizzato dal Teatro tascabile che portò a Bergamo una quarantina di gruppi teatrali da tutto il mondo. Ma questa è storia. Oggi ci sono i semi e frutti che sono nati da quella storia. Così come – sottolineava sempre l’assessore Ghisalberti - i semi della inedita collaborazione tra pubblico e privato, sono diventati i frutti che oggi si possono cogliere anche grazie ai due mandati di questa Giunta che li ha piantati e ha oggi, il piacere di raccoglierli anche perché il modello nato a Bergamo è stato poi esportato in altre realtà.

Dopo la realizzazione del Teatro Renzo Vescovi, la sala dedicata all’indimenticato fondatore del gruppo, l’inaugurazione della Biblioteca Teatrale Eurasiana, il recupero della Sala del Capitolo e delle prime due stanze della foresteria d’artista, nei prossimi anni continuerà l’opera di recupero dell’immobile con la progettazione e il reperimento di fondi per completare l’Atelier e la sua Foresteria d’Artista un luogo che potrà ospitare artisti, studenti e studiosi facendo sempre di più del Carmine (#tuoCarmine), un luogo aperto alla cittadinanza, a studiosi e artisti nazionali e internazionali.

Maestri del ’900 e Oriente

La programmazione culturale si concentra su alcuni «nuclei di interesse». Non una stagione, una rassegna o un festival dunque, ma piuttosto momenti di riflessione, e di piacere, su temi che appassionano in primis il Tascabile: i maestri del ‘900: Artaud, Mejerchol’d, Stanislavskij, e del presente: Arianne Mnouchkine, Benjamin Lazare, Eugenio Barba, gli eredi di Jerzy Grotowski; il movimento del Teatro di gruppo europeo e latino-americano: i gruppi storici ma anche i giovani gruppi figli e nipoti di questa esperienza; i teatri orientali: l’India naturalmente ma anche Bali e Giappone; e molta pedagogia, la formazione dell’attore è infatti al centro degli interessi del Ttb fin dalla sua fondazione.

Nell’immediato, già nei prossimi mesi di febbraio e marzo partiranno le prime iniziative: dal 13 al 18 febbraio «Sane – Il Mantello di Arlecchino va in Europa» e dal 10 al 17 marzo «Gli orienti di Artaud».

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