Alzheimer, delicati equilibri tra una mamma e suo figlio

Libro intimo e delicato, «Ma tu chi sei» (Guanda) di Bruno Arpaia affronta il dramma della perdita della memoria: sia della memoria privata, intima che diviene un flusso confuso a causa della malattia che colpisce l’anziana madre della voce narrante, sia quella pubblica che declina in un tempo feroce in cui emergenze e sconfitte culturali si alternano in un susseguirsi dalle possibili drammatiche conseguenze.

E nonostante «Ma tu chi sei» sia prima di ogni altra cosa l’analisi di un dramma intimo come è l’Alzheimer e la messa in discussione esistenziale del protagonista e quindi del proprio passato, la narrazione resta legata fortemente al futuro e al suo senso sociale.

Perché proprio quando il passato viene a scomparire dietro una coltre nebulosa di ricordi appannati è il futuro a perdere prima di ogni altra cosa di significato. Si perdono le origini e quindi le fondamenta necessarie per dare forma ad un senso e ad una possibilità che vada oltre la spiccia quotidianità. Il romanzo di Arpaia vive in quel delicato equilibrio che è la relazione tra madre e figlio là dove il ruolo della madre viene piano piano a scomparire. Un dialogo dunque inedito per un figlio che perde una madre, ma ne vive quotidianamente il corpo e la sua mente trasfigurata. Il figlio si fa dunque carico della memoria della madre, vedova a 59 anni e da allora protagonista di una vita dimezzata, mai più ricostituita se non nelle rare visite al figlio (unico) e al nipote.

Una presenza in assenza che impressiona tanto più ora che l’assenza sembra mangiarsi anche gli ultimi scampoli di vita. Una vita lungamente rassegnata, come destinata a covare pulsioni e pensieri che ora assumono la forma di deliri o spesso più di lamenti privi di senso. «Ma tu chi sei» è un insieme di situazioni anche comiche che si alternano a cadute tragiche da cui appare imprevedibile, ma non rara la capacità della madre di risollevarsi. Vere e proprie montagne russe in una quotidianità che diviene traccia continua, spesso difficile da decriptare di un passato che assume nuove forme e nuove verità. «Ma tu chi sei» mette a dura prova il presente proprio perché demolendo ogni possibile ricordo riformula e reinterpreta chi si è stati e chi si è. L’importanza della memoria pubblica e privata risulta così evidente quale architrave di una comunità e di un lessico famigliare e lega straordinariamente il senso di tutto il percorso letterario di Bruno Arpaia che qui coglie perfettamente uno dei grandi mali del nostro tempo.

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