Detective con i tacchi a spillo divise tra casa e lavoro

IL LIBRO. Anche le detective «con i tacchi a spillo» dei polizieschi sono multitasking, divise tra casa e lavoro, alle prese con fidanzati sfuggenti, mariti assenti e figli indisciplinati.

Nora Valli, protagonista di «Matcha al veleno» (Marsilio) di Simona Viti, è un’intrepida giornalista di moda che si ritrova nei panni di investigatrice dopo aver assistito alla morte misteriosa di Ludovica Cattaneo, mecenate e regina dei salotti milanesi, durante una cerimonia alla scuola del tè Tsubaki nel cuore di Brera. Riesce a sbrogliare la matassa grazie al suo istinto, mentre si sforza di mettere ordine anche nelle sue questioni di cuore.

È psicoterapeuta e mamma di due gemelle «terribili» Vanda Marras in «Tacchi a spillo» (Giunti) di Anna Oliverio Ferraris, psicologa e già autrice di numerosi saggi. Vanda si ritrova coinvolta nelle indagini sull’aggressione dell’amica ginecologa Margherita Damiani, specializzata nella procreazione assistita. Abituata a sciogliere nodi familiari, collabora con un commissario ruvido e affascinante, Marcello Cigoli, e finisce per sentirsi a suo agio anche in un campo così diverso dal suo. Trova la chiave per risolvere il caso nelle dinamiche relazionali: proprio questo aspetto rende la lettura più avvincente.

Sono già adulti e piuttosto ingombranti i figli di Elena Donati, giornalista di mezza età che si riscopre detective per caso ne «Il mio nome è due di picche» (Garzanti) di Sandra Bonzi. Una giovane viene accoltellata nell’appartamento del piano di sopra e lei non può fare a meno di occuparsene, anche a costo di mettersi in pericolo: un giallo divertente e brillante, una seconda avventura per il personaggio di Elena, già protagonista di «Nove giorni e mezzo».

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