Lettere d’amore di una madre al figlio autistico

«Ha compiuto 2 anni a marzo, ancora non parla. Ci dobbiamo preoccupare?». La diagnosi di autismo si insinua nella vita di una famiglia come un’ombra che si allarga man mano che si manifestano alcuni segni premonitori, all’inizio quasi trascurabili.

In fondo ogni bambino segue tempi diversi nello sviluppo, non è detto che un ritardo sia per forza segno di patologia. Agnese Fioretti, giornalista, mamma di un bimbo con autismo di 7 anni, racconta questo spaesamento ne «La voce di Pietro» (Giunti), autobiografia sincera e lettera d’amore per il figlio. Ci sono tutte le paure, le incertezze, i desideri di una coppia di genitori che si trova all’improvviso «nello spettro autistico» di grado moderato.

Agnese non nasconde la fatica e lo smarrimento dei primi tempi, offrendo la sua esperienza come dono ad altri: «Serve coraggio per dire a chi sta soffrendo che, nella sua imprevedibilità, la vita è comunque capace di distillare felicità, anche quando sembra impossibile». Non è facile stare accanto a un bambino con autismo, comprenderne le reazioni e i desideri. Ellen Notbohm offre una guida completa e semplice con «10 cose che un bambino con autismo vorrebbe che tu sapessi» (Erickson). Un libro scritto dal punto di vista dei piccoli, per mettersi nei loro panni, a partire dalla quotidianità. Al libro è associato anche un podcast in dieci puntate che si trova su tutte le principali piattaforme, con un’uscita ogni mercoledì.

Offre infine un punto di vista molto delicato sullo stesso tema «Dove sei, piccolo Giulio?» (Uovonero) di Giovanni Colaneri, un albo illustrato con la storia di un bambino speciale, di una sorella che lo capisce e di una mamma che riesce a «vederlo».

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