Al Policlinico «San Pietro» l’arte del Cifrondi cura l’anima

PONTE SAN PIETRO. Fino al 30 luglio all’ingresso la mostra monografica «Antonio Cifrondi a Villa Zanchi e a Ponte San Pietro. Dove la medicina cura il corpo e l’arte cura l’anima».

L’arte cura l’anima, tanto quanto la medicina cura il corpo. Un ospedale è forse un luogo un po’ insolito per allestire una mostra ma, come oramai riconosciuto da tempo, l’arte è emozione, stimolo, socializzazione, e, soprattutto, cura. Con queste motivazioni il Gruppo San Donato ha allestito all’ingresso del Policlinico San Pietro la mostra monografica dal titolo «Antonio Cifrondi a Villa Zanchi e a Ponte San Pietro. Dove la medicina cura il corpo e l’arte cura l’anima». Cifrondi è un pittore bergamasco nato a Clusone nel 1656 e morto a Brescia il 30 ottobre 1730.

L’esposizione è stata inaugurata giovedì pomeriggio. Erano presenti Nicola Grigoletto, presidente degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi, Enrico Gherlone Rettore dell’Università «Vita-Salute San Raffaele» di Milano, il delegato vescovile monsignor Giulio Della Vite, il vice sindaco di Ponte San Pietro Marzio Zirafa, il comandante della stazione dei Carabinieri di Ponte S. Pietro maresciallo Fabio Marra, il suo vice m.llo Michele Pascucci, primari, medici e personale del Policlinico San Pietro. Diciannove le opere in mostra del pittore clusonese, che evocano una serie di episodi della Storia antica.

L’esposizione è stata curata da Maria Silvia Proni e Rosanna Ferrari. Le opere appartengono in parte alla collezione Rotelli-Gastaldi e in parte a un’altra collezione privata. «È un onore per il Gruppo San Donato - ha detto Gilda Gastaldi presidente di GSD Foundatio ETS - ospitare all’interno del Policlinico San Pietro le opere pittoriche di Antonio Cifrondi riscoprendo in questo modo una personalità di spicco nella tradizione pittorica lombarda che seppe unire idealmente Bergamo e Brescia, quest’anno insieme anche come capitali della cultura. Le tele del Cifrondi esposte trovano una nuova dimensione e fanno sì che un luogo solitamente dedicato alla cura della malattia assuma molteplici significati. Allestire un’esposizione pittorica all’interno di una struttura sanitaria è una grande sfida che speriamo di poter riproporre in futuro rendendo l’arte un viaggio itinerante attraverso i luoghi di cura».

Il vice sindaco Zirafa ha ringraziato la direzione del Policlinico per la bellissima iniziativa sottolineando anche il forte legame che lega il territorio di Ponte San Pietro e tutta l’Isola con il Policlinico, una vera propria eccellenza del nostro territorio, che si è rinnovato e tutti i giorni è impegnato nella cura dei malati e di chi soffre».

Monsignor Della Vite ha portato i saluti del vescovo di Bergamo Francesco Beschi e ha letto una citazione della pittrice Frida Khalo: «La mia pittura porta con se il messaggio del dolore. L’arte è un talismano potente che guarisce, una farfalla che rinasce sbocciando in una festa di colori».

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