Appello dei pendolari: «Tenete alcune corse sulla Bergamo-Ponte»

TRASPORTI. Da febbraio il cantiere per il raddoppio ferroviario costringerà allo stop per tre anni. I genitori al prefetto: i disagi saranno troppo pesanti.

Già troppi i disagi per reggere anche tre anni d’interruzione della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo. Stremati da ritardi e treni soppressi, i 430 genitor i del gruppo whatsapp «Problemi con Trenord», estremamente preoccupati per l’inizio dei lavori di raddoppio della linea e l’introduzione del servizio sostitutivo di autobus, chiedono al prefetto Giuseppe Forlenza, di farsi portavoce della loro preoccupazione e prodigarsi affinché non venga interrotto il servizio di trasporto ferroviario tra le stazioni di Bergamo e Ponte, almeno nelle tre fasce orarie di maggiore affluenza: al mattino presto, primo pomeriggio e preserale.

Disagi per i cantieri i vista

E vanno dritti al sodo, scrivendogli di farsi portavoce della loro richiesta nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di stamattina, che riunirà al tavolo sindaci di Isola e Val San Martino, Forze dell’ordine, Rfi e Trenord. «Bergamo – scrivono - è già sede di numerosi cantieri e altri saranno aperti a breve. Vedi il raddoppio della linea Bergamo-Montello, il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio, la linea tramviaria T2 Bergamo-Valle Brembana, i lavori per la nuova stazione di Bergamo e il progetto e-BRT Bergamo–Dalmine per il percorso bus su corsia preferenziale. Tutti quest’interventi impatteranno negativamente sulla viabilità e come cittadini ci siamo mossi per chiedere che si faccia quanto più possibile per ridurre gli ulteriori problemi che si creeranno con l’interruzione del servizio di trasporto ferroviario per il raddoppio del binario della linea Bergamo-Ponte».

La proposta: mantenere un servizio minimo

La richiesta di non interrompere il servizio di trasporto ferroviario tra le stazioni di Bergamo e Ponte nelle tre fasce orarie di maggiore affluenza è stata presa in considerazione dopo aver sentito alcuni esperti del settore raccontare che alcuni raddoppi ferroviari vengono realizzati proprio in questo modo: «Com’è successo con la linea Bergamo-Treviglio – spiega Sonia Ravasio del gruppo whatsapp “Problemi con Trenord” -. Va bene la buona gestione dei bus sostitutivi, ma vogliamo capire perché non sia possibile fare lo stesso con i lavori della Ponte-Bergamo». In realtà i genitori hanno già lanciato la proposta a Rfi e Trenord, ottenendo però un nulla di fatto per motivi di sicurezza di cantiere: «Rfi ci ha spiegato che il progetto di raddoppio del binario si sviluppa in stretto affiancamento all’esistente rilevato ferroviario nell’ambito di un territorio fortemente urbanizzato.

L’impossibilità tecnica di mantenere cantiere e passaggio dei treni

L’interasse tra i binari è di 4 metri e non è possibile, per motivi di sicurezza, eseguire la costruzione del nuovo binario mantenendo in esercizio quello adiacente. Siamo assolutamente consapevoli che la sicurezza dei lavoratori vada anteposta a tutto, ma ci chiediamo se non si possano tutelare con l’organizzazione di turni di lavoro e perché non possano stare in pausa e lontani dal cantiere in concomitanza del transito dei treni nelle fasce orarie in questione. È impossibile o solo più scomodo da gestire?».

Non bloccare il traffico nelle fasce di maggior afflusso di pendolari sarebbe un sollievo per studenti e lavoratori che devono andare e venire dal capoluogo in direzione Carnate e Lecco, dove gli assi stradali sono già molto trafficati e le auto sempre in coda nelle ore di punta. «Tutti siamo consapevoli del fatto che la nostra richiesta possa creare difficoltà organizzative – conclude la mail al prefetto – ma questi interventi causeranno problemi seri a chi chiede solo di arrivare a scuola o al lavoro in orario visto che l’aumento del numero di mezzi che viaggeranno su strada avrà ricadute pesanti sul traffico già intenso e tutti ne saranno penalizzati».

E se i lavori, con una durata di tre anni, partiranno solo il 4 febbraio, a dicembre ci sono già state le prime interruzioni di linea. E insieme i primi disagi: «Alcuni ragazzi sono usciti alle 6.30 da casa e arrivati a scuola per la seconda ora – conclude Ravasio –. Altri, che frequentano istituti più distanti dalla stazione di Bergamo, perfino alle 10. Problemi che si sovrappongono a ritardi e soppressioni di treni che quasi quotidianamente i nostri ragazzi si trovano già ad affrontare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA