Un segno luminoso di pace alla festa per Papa Giovanni

SOTTO IL MONTE. Le celebrazioni dedicate al Santo pontefice culminano l’11 ottobre al Santuario. Il vescovo Beschi inaugurerà la Lampada per la Pace benedetta da Papa Francesco. Un messaggio di concordia in tempi segnati dai conflitti.

Un’occasione per fare memoria e rinvigorire le speranze di pace in un mondo ancora lacerato da vasti e violenti conflitti. Questo il significato delle celebrazioni che iniziano mercoledì 11 ottobre a Sotto il Monte dedicate San Giovanni XXIII. La figura del Papa della bontà, del discorso alla luna e della carezza ai bambini che ha lasciato un segno indelebile per la sua capacità universale di comunicare coincide infatti con quella del Papa del Concilio: il Concilio Vaticano II del 1962, tappa epocale nel cammino della Chiesa.

Una luce sempre accesa

Il programma della festa prevede Messe in Santuario alle 8, 9, 10 e 16. Durante la giornata i sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni in Santuario. Alle 20,30, il vescovo Francesco Beschi presiederà la solenne celebrazione nel Santuario di Sotto il Monte. Al termine della Messa, il vescovo inaugurerà la Lampada della Pace, una luce che rimarrà sempre accesa, ventiquattrore su ventiquattro, per permettere a tutti i pellegrini in visita a Sotto il Monte di intensificare la preghiera e l’impegno per la pace, vocazione principale del Santuario Giovanni XXIII.

La benedizione di Papa Francesco

La lampada è stata benedetta il 3 giugno da Papa Francesco, in occasione dell’udienza privata con gli oltre 1.100 pellegrini di Bergamo e Brescia accorsi nella Basilica di San Pietro per celebrare il 60° anniversario della morte di Giovanni XXIII e dell’elezione di Paolo VI. Una luce che, come ricordato dallo stesso Papa Francesco, vuole ricordare quanto l’impegno della Pacem in Terris, l’ultima enciclica firmata da Papa Roncalli l’11 aprile 1963, sia profondamente attuale: «Mi sembra opportuno richiamare in questo contesto quanto San Giovanni XXIII afferma in essa sul valore di una pace fondata sulla giustizia, sull’amore, sulla verità, sulla libertà, fondata sul rispetto della dignità delle persone e dei popoli (cfr nn. 18-19). Anche questi sono valori che certo ha imparato e conosciuto prima di tutto nelle campagne della bergamasca».

Costruttori di fraternità

A questo proposito monsignor Claudio Dolcini, rettore e parroco di Sotto il Monte sottolinea: «Da questo giardino - che è un monito per la pace nel mondo, ci impegniamo dunque a continuare a pregare e a darci da fare per la riconciliazione fraterna come ha fatto Angelo Giuseppe Roncalli lungo tutta la sua vita. Come lui vogliamo essere uomini e donne di pace, costruttori e costruttrici di fraternità, di dialogo, di legami e di relazioni. Una lampada che arde e risplende: quest’espressione evangelica (Gv 5,35) che descrive Giovanni Battista, il primo testimone di Cristo, sintetizza al meglio la parabola umana e cristiana del nostro Papa che proprio da quel Giovanni, patrono della sua parrocchia natia, prese il nome». Domenica alle 16, nel Santuario San Giovanni XXIII verrà celebrata la Messa del pellegrino presieduta da monsignor Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul e amministratore apostolico di Costantinopoli.

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