Via libera della Regione al piano di rilancio per Crespi d’Adda

Capriate San Gervasio. L’ex opificio e il villaggio operaio sono al centro di un’operazione da oltre cento milioni. Il progetto prevede più funzioni: espositive, terziarie e di servizio, commerciali e ricettive.

Via libera della Giunta regionale all’ipotesi di Accordo di programma per il rilancio di Crespi d’Adda. L’operazione nell’Accordo di programma viene quantificata in 105,4 milioni di euro. La stragrande maggioranza in carico al gruppo Percassi che nel 2013 ha comprato l’ex opificio. La Regione mette 2,8 milioni di euro «a favore della Provincia di Bergamo» che trovano copertura sul bilancio regionale 2022-24» si legge nella delibera. Per la precisione 1,4 sull’annualità 2022, 1 milione sulla 2023 (al quale aggiungere altri 120mila euro da un altro capitolo di spesa) e 280mila in quella del 2024. I soggetti interessati all’Accordo di programma che verrà siglato nei prossimi mesi sono, oltre a Regione e Provincia, il Comune di Capriate San Gervasio (Crespi è nel suo territorio) e Odissea, la holding del gruppo Percassi.

«Un immenso valore storico»

«La questione relativa alle infrastrutture d’accesso, tra le più delicate è stata risolta» prosegue l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi. Nello specifico la sistemazione della rotatoria d’accesso a Minitalia con corsia riservata per un valore di 557mila euro, l’adeguamento di un’altra rotatoria, quella all’uscita dell’A4 che da sola vale 1,7 milioni e la doppia corsia in uscita tra il casello e la provinciale 184 che ne costa 557mila. «Sono davvero molto soddisfatta, perché Crespi è Crespi. Ha un immenso valore storico, certificato tra l’altro dal riconoscimento Unesco (ottenuto già nel 1995 - ndr), ed era indispensabile renderlo vivo e fruibile con un futuro che non sia solo museale». L’ex opificio è destinato a ospitare più funzioni capaci di contemperare esigenze private e una necessaria fruizione pubblica: espositive (compreso un museo a gestione comunale), terziarie e di servizio, commerciali e ricettive. L’operazione ha un arco temporale almeno decennale.

«Esempio di villaggio operaio»

«Prosegue l’impegno della Regione nel rendere sempre più fruibili luoghi e destinazioni di sicuro interesse culturale e turistico dei nostri territori» commenta l’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni.«Con questo accordo di programma, la Regione Lombardia dimostra ancora una volta un’attenzione concreta nei confronti del patrimonio culturale territoriale» aggiunge Stefano Bruno Galli, collega alla Cultura. «Si tratta di un patrimonio di assoluto valore, tanto è vero che si può fregiare del prestigioso riconoscimento dell’Unesco sin dal 1995, in quanto «esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa».

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