Canonica, riapre il ponte sull’Adda: incognita camion

VIABILITÀ. Dal 19 febbraio l’attraversamento torna a doppio senso di marcia, ma con nuove restrizioni per i mezzi pesanti diretti. Il sindaco Cerea e il consigliere Casati chiedono un intervento ancora più drastico.

Il ponte sul fiume Adda fra Vaprio e Canonica riaprirà in entrambi i sensi di marcia dal 19 febbraio. La Provincia di Bergamo lo ha ufficialmente comunicato ai Comuni interessati. Dopo sette mesi di lavori, quindi, avranno fine le lunghe code che, soprattutto nelle ore di punta al mattino e alla sera, si formavano all’ingresso del viadotto a causa della presenza del cantiere.

Le restrizioni

Ma le novità non finiscono qua. Nella comunicazione Via Tasso ha anche precisato i limiti che dovranno essere rispettati per passare sopra il ponte di cui è in ormai in fase di completamento la sostituzione dei tiranti d’acciaio: non potranno transitare veicoli oltre le 3,5 tonnellate. Ciò significa che l’infrastruttura rimarrà su entrambi i sensi di marcia off limits per i camion. Almeno fino al 18 marzo, giorno del collaudo. Dopodiché, se tutto sarà andato per il meglio, lungo la direzione Bergamo-Milano verrà mantenuto ancora il limite di 3,5 tonnellate, già vigente prima dell’inizio dei lavori. Su quella da Milano-Bergamo, invece, dovrebbe essere istituito quello di 26 tonnellate (con una deroga per gli autobus pubblici), considerato il limite strutturale del viadotto. Si tratta di un cambiamento importante se si considera che fino a prima dei lavori, da Milano a Bergamo, i mezzi pesanti di ogni genere potevano transitare senza alcun problema. Ed erano molti: pari a circa il 15% dei 18mila veicoli che, normalmente, superano l’Adda passando da Vaprio e Canonica.

Il sindaco: «Finalmente il nostro ponte è stato messo in sicurezza. Ne siamo soddisfatti anche se l’attesa è stata lunga».

La notizia della riapertura è stata accolta molto positivamente dal sindaco di Canonica, Gianmaria Cerea: «Finalmente il nostro ponte è stato messo in sicurezza – afferma –. Ne siamo soddisfatti anche se l’attesa è stata lunga». Il riferimento è alle difficoltà che il cantiere ha attraversato. Nel luglio del 2021 i lavori erano stati assegnati a un’impresa bergamasca che, però poi, per problemi di varia natura, aveva deciso di rinunciare all’appalto. Rescisso il contratto, la Provincia aveva assegnato i lavori a un’altra impresa che avrebbe dovuto concludere i lavori per il settembre 2023, in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Invece, per difficoltà tecniche, non è andata così.

Meno positiva è per Cerea la notizia del limite delle 26 tonnellate, ritenuto dal primo cittadino «troppo alto: con questo limite i camion a tre assi potranno ancora passare». «Ma soprattutto – spiega – non è rispettoso di quanto riportato nella convenzione che nel 2002 avevamo sottoscritto insieme a Vaprio, Cassano, la Regione, la Provincia di Bergamo e l’allora Provincia di Milano (oggi Città metropolitana)».

Nel documento era riportato che, al termine della costruzione di una serie di opere volute per ridurre i problemi viabilistici per l’attraversamento del fiume Adda (in primis la circonvallazione di Cassano e la cosiddetta «variantina» di Vaprio, a oggi in effetti completate), sul ponte fra Canonica e Vaprio sarebbe dovuto essere applicato il limite di 3,5 tonnellate in entrambi i sensi di marcia, mettendo quindi fine al passaggio di ogni tipo di camion, anche dei più piccoli.

«Portare il limite a 7,5 tonnellate»

Il Comune di Canonica chiede quindi che il limite previsto nella convenzione venga rispettato. Affinché la questione venga affrontata al più presto, Cerea ha intenzione di chiedere la convocazione di una riunione fra tutti gli enti coinvolti. Riunione a cui avanzerà una proposta: «Ormai pure un’auto elettrica può arrivare a pesare due tonnellate – sostiene –. È chiaro, quindi, che il limite di 3,5 tonnellate potrebbe essere troppo restrittivo e dannoso per il trasporto delle merci che, negli ultimi 20 anni, è sicuramente aumentato sulle nostre strade. La nostra proposta, che ci pare ragionevole, sarà quella di portare questo limite a 7,5 tonnellate».

Sulla questione saranno chiamati a esprimersi anche la Città metropolitana di Milano e la Regione. La prima ha già espresso l’intenzione di adeguarsi alle disposizioni della Provincia di Bergamo «anche in virtù della sua migliore conoscenza tecnica dell’infrastruttura di cui ha seguito la messa in sicurezza». La Regione, invece, non si è ancora espressa. Dovrà farlo a breve vista l’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Davide Casati e Alfredo Simone, che sostengono la posizione di Canonica.

Nel documento, infatti, chiedono che l’assessore regionale Claudia Terzi intervenga affinché la «Città Metropolitana di Milano e la Provincia di Bergamo rispettino l’impegno assunto nell’accordo del 2002, che prevedeva l’interdizione nei due sensi di marcia dei mezzi pesanti sul ponte di Vaprio-Canonica».

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