Caravaggio, restauri alla cupola del santuario: ecco i colori autentici

Arte. L’intervento in corso ha comportato una prima fase di ripulitura che ha permesso di apprezzare la qualità delle opere di Giovanni Moriggia.

Gli affreschi della cupola del santuario santa Maria del fonte di Caravaggio, realizzati dall’artista caravaggino Giovanni Moriggia fra il 1851-1854, iniziano a svelarsi in tutto loro splendore. Al momento sull’apparato pittorico, che celebra l’apoteosi e gloria di Maria, sono in corso i lavori di restauro che l’amministrazione del santuario ha affidato ai restauratori dello studio Marchetti e Fontanini di Manerbio (Brescia). Ed è bastato il primo intervento di pulitura a secco per far «riemergere» da uno strato di grigio depositatosi in decenni (e dovuto soprattutto a polvere e fumi di candele), le figure religiose con le loro vesti colorate dipinte dal Moriggia (e che, da quando sono state realizzate, non risulta siano mai state sottoposte a complessivi interventi di restauro). È stato lo stesso santuario sulla sua pagina Facebook ad annunciarlo con entusiasmo pubblicando anche delle immagini di scorci dell’apparato pittorico ripulito: «Continuano speditamente i lavori di restauro agli affreschi e alle decorazioni della cupola del santuario – si legge sul post – Da queste immagini è evidente come la sola prima pulitura a secco li abbia già riportati all’antico splendore».

Ponteggio di 50 metri

Conclusa la pulitura a secco, al momento arrivata fino a metà tamburo della cupola, non sarà comunque concluso, anzi, il lavoro dei restauratori che si trovano a lavorare su un ponteggio di più di 50 metri. Sarà necessaria anche una pulitura più approfondita e non più a secco: «Il problema principale che abbiamo riscontrato negli affreschi – sostiene il capo cantiere Valeria Superti – è la presenza di una crettatura: si è formata una sorta di ragnatela di minicrepe e fessurazioni che ha permesso il deposito dello sporco in profondità. Ecco perché sarà

necessaria anche una pulitura degli affreschi più in profondità, con l’utilizzo del vapore». Una volta ripulite, queste crepe verranno poi eliminate dai restauratori con microstuccature e ritocchi di colore. Non tutto l’apparato pittorico della cupola, però, è in condizioni sostanzialmente buone. Molto rovinata, a causa delle infiltrazioni d’acqua, è la parte che si trova sotto la lanterna: «In questo caso – spiega ancora il capocantiere – i danni riscontrati sono piuttosto gravi sia a livello di pellicola pittorica sia di intonaco che si sono sollevati: dovremo quindi effettuare interventi di consolidamento attraverso iniezioni di apposite sostanze e ridipingendo la parte pittorica praticamente scomparsa».

Storie della Bibbia

Sulla cupola del santuario i lavori di pulitura e restauro è previsto che saranno conclusi per novembre. Dopodiché l’attuale ponteggio che si trova sopra il sacro speco (liberato dal simulacro dell’Apparizione che è stato spostato nella navata minore) sarà abbassato in modo da permetter ai restauratori di intervenire anche sui sottostanti pennacchi: sono stati affrescati ancora dal Moriggia prima della cupola, fra il 1844 e il 1847, e rappresentano quattro storie dell’Antico Testamento in cui sono protagoniste altrettante donne, modelli esemplari delle quattro virtù cardinali della prudenza (Abigail), giustizia (Ester), fortezza (Giuditta) e temperanza (Rut).

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