Covid, in aumento contagi e ricoveri. Pregliasco: «Picco a Natale»

Il virologo: «La crescita dei casi proseguirà anche in Bergamasca, finora solo lambita».

Il picco della recrudescenza del virus nella quarta ondata era stato ritoccato all’insù sabato con oltre 4mila contagiati in Lombardia e 263 nella Bergamasca. Domenica 12 dicembre numeri un po’ più contenuti: 3.278 positivi in regione e 160 in provincia, «ma non è detto che il picco sia stato ancora raggiunto, la crescita dei casi è lineare e proseguirà fino a Natale, lì forse raggiungeremo il picco di questa ondata – sottolinea il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e docente di Igiene all’Università Statale –. Un elemento che potrà fare la differenza è la quota di nuovi vaccinati, ma con i dati dei ricoverati ordinari e in Terapia intensiva vicini alle soglie del 15% e del 10% e un’incidenza che sfiora i 200 casi settimanali ogni 100mila abitanti la Lombardia si avvia probabilmente verso la zona gialla proprio in prossimità del Natale».

La tendenza dei contagi

I dati: con i 109.131 tamponi processati ieri e i 3.278 casi rilevati il tasso di positività si è attestato al 3%. L’incidenza ha raggiunto il valore 194,9 e Bergamo, che dal 30 aprile al 10 dicembre ha presentato sempre un’incidenza sotto quota 100, ha un valore di 99,7 casi ogni 100mila abitanti (+30% di positivi in sette giorni). Sono 1.132 i positivi segnalati ieri a Milano, 160 a Bergamo, 380 a Brescia, 228 a Como, 75 a Cremona, 96 a Lecco, 77 a Lodi, 153 a Mantova, 316 a Monza e Brianza, 131 a Pavia, 48 a Sondrio e 340 a Varese. Sono 10 i decessi per Covid accertati in regione (totale 34.576 da inizio pandemia) e nessuna vittima nella Bergamasca per il secondo giorno di fila. Pregliasco tuttavia avverte: «La crescita dei casi proseguirà anche in province come la Bergamasca, finora solo lambita dai numeri alti delle province limitrofe. I modelli matematici ci dicono che si potrà arrivare a un valore di 30mila casi in Italia. Bisognerà prestare attenzione all’indice Rt di replicazione del virus: se supera 1,2 ci vorrà qualcosa di più stringente per limitare la diffusione del virus. In Lombardia questo parametro è superiore a 1 e uno strumento valido per arginare l’infezione potrebbe essere ampliare l’applicazione del Green pass rafforzato (rilasciato solo a vaccinati e guariti), rendendolo necessario anche sui mezzi pubblici o in altri settori della vita sociale».

Negli ospedali

Capitolo ricoveri: aumentano di 3 unità i ricoverati in Terapia intensiva (143 letti occupati) mentre diminuiscono i pazienti nei reparti ordinari (24 in meno, sono ora 1.108 i degenti). L’indice di saturazione è pari al 14% nei reparti ordinari e al 9% in terapia intensiva. La pressione ospedaliera bergamasca è di 77 pazienti (+1): all’ospedale «Papa Giovanni» si contano 39 degenti Covid ordinari e 9 in Terapia intensiva (oggi i letti disponibili in Rianimazione passeranno a 12); all’ospedale di Alzano (Asst Bergamo Est) i pazienti ricoverati sono 12 (+1); nelle strutture dell’Asst Bergamo Ovest l’ultimo aggiornamento indicava 9 pazienti a Treviglio e 8 a Romano.

I bambini

Pregliasco evidenzia l’importanza del vaccino pediatrico (5-11 anni): «È un’opportunità da cogliere al volo. Anche per i bambini la variante Delta, oggi dominante, non è una passeggiata, visto che può portare i bambini in ospedale. Per altre malattie come il morbillo abbiamo consolidato l’importanza della vaccinazione, e ben venga questa vaccinazione anti Covid, sicura ed efficace, che riduce la quota di soggetti suscettibili. Il dato di Ats Bergamo, che certifica su 968 nuovi positivi dell’ultima settimana il 30% di positivi ha tra 0 e 11 anni, è un’ulteriore testimonianza che la variante Delta è un volano per i contagi anche tra i bambini. Sarebbe auspicabile raggiungere un 50-60% di vaccinati in quella fascia».

Pregliasco invita a feste e cenoni natalizi «all’insegna della prudenza. Partiamo dal presupposto che ogni contatto è a rischio, sarebbe opportuno indossare le mascherine anche tra familiari a tavola se ci sono tante persone. E tuteliamo i familiari fragili come gli anziani». Una battuta poi sul corteo No vax di sabato a Milano al quale il virologo ha presenziato: «È stata un’esperienza. Qualcuno mi ha insultato, altri hanno esibito dati particolari, di certo non ho convinto nessuno. C’è anche chi con un crocifisso mi ha rivolto un anatema dicendo che andrò all’inferno».

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