«Debora ci fa capire ancora l’importanza di aiutare gli altri»

BRIGNANO. L’omelia del parroco ai funerali della giovane morta una settimana fa in uno scontro a Soncino. «Seguiva 240 minori, la sua attenzione per i più fragili».

Tutta la comunità di Brignano Gera d’Adda ha dato mercoledì 17 aprile l’ultimo saluto a Debora Nisoli, la giovane assistente sociale di 26 anni del paese morta una settimana fa in un incidente automobilistico accaduto a Soncino (Cremona), paese dove si era trasferita con il fidanzato Fabio. La chiesa parrocchiale era gremita di persone che hanno voluto stringersi intorno alla famiglia della ventiseienne che, quando ha avuto l’incidente, si stava recando al lavoro: da circa un anno era impiegata come assistente sociale all’Ussm (Ufficio servizio sociale minorile) del Tribunale dei minori di Brescia.

Questo impegno per gli altri durante il funerale è stato più volte evidenziato dal parroco, don Giuseppe Ferri: «Pensate che stava seguendo più di 240 minori – ha rivelato il sacerdote –. Ma il bene di Debora ancora agisce in noi perché ci sta facendo capire l’importanza di spendersi per gli altri, di dimostrare solidarietà e attenzione per chi è fragile. E ci sta dimostrando che la vita è un bene prezioso che, ogni giorno, va salvaguardato e custodito». Don Giuseppe si è poi rivolto ai famigliari della defunta, la mamma Chiara, la sorella Elena e il papà Matteo che, in ricordo della figlia, ha deciso di piantare di fronte alla sua abitazione un mandorlo. Al termine della celebrazione funebre a ricordare Debora Nisoli sono poi intervenute prima una collega di lavoro dell’Ussm del Tribunale dei minori di Brescia: «Meno di un anno fa – ha detto – eri arrivata da noi e in poco tempo ti sei dedicata a casi sempre più difficili con tanta energia, senza mai risparmiarti. I ragazzi e le loro famiglie hanno presto iniziato a conoscere e apprezzare la tua delicatezza, il tuo esserci senza importi. Ora continueremo noi a occuparci dei “tuoi” ragazzi come tu ci hai insegnato».

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