In fiamme l’Alpitronic a Bolzano, chiuso lo spazio aereo. L’azienda ha una sede anche a Grassobbio - Le foto

L’INCENDIO. L’azienda fa colonne di ricarica per auto elettriche: chiuso lo spazio aereo della città.

Il rogo dell’Alpitronic a Bolzano ha interessato il tetto di un capannone grande come due campi da calcio. Lo ha riferito Christian Auer, ispettore antincendi capo del corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano. «Abbiamo salvato la zona produttiva dell’azienda tagliando un solco di un metro nel tetto multistrato che stava bruciando». «L’allarme - ha riferito - è stato lanciato verso le 9.20 e si parlava di un appartamento in fiamme. Quando però in viale Druso, recandoci sul luogo, abbiamo visto un enorme colonna di fumo abbiamo capito che non si trattava solo di un appartamento e abbiamo allertato tutte le forze disponibili». L’intervento di centinaia di pompieri è stato reso particolarmente difficile dalla presenza di alcune bombole gpl utilizzate proprio sul tetto per i lavori di ristrutturazione. La struttura interessata dal rogo ora è a rischio crollo e sarà abbattuta nelle prossime ore dai vigili del fuoco con delle ruspe. Sul luogo si trovano anche già gli esperti per risalire alle esatte cause del rogo. Secondo il racconto degli operai impegnati sul tetto l’incendio non è partito nel punto nel quale stavano operando, ma alcune decine di metri più in là.

Alpitronic, leader mondiale delle colonne di ricarica per auto elettriche, ha una delle sue sedi anche a Grassobbio. Il rogo è scoppiato nella mattinata di mercoledì 8 maggio in una zona nella quale sono in corso lavori di ristrutturazione e si è velocemente allargato. Per il momento non risultano feriti o vittime. È stato chiuso lo spazio aereo sulla città. La Protezione civile ha invitato la cittadinanza di Bolzano e dintorni a tenere le finestre chiuse. I vigili del fuoco hanno posato tubi verso l’Isarco per pompare l’acqua dal vicino fiume per spegnere il rogo. I pompieri hanno affrontato il rogo da tutti i lati con autoscale, per garantire un sufficiente approvvigionamento di acqua si attinge l’acqua anche dal fiume.

L’azienda è stata fondata come start up nel 2009 da quattro ingegneri, Andreas Oberrauch, Alessandro Ciceri, Sigrid Zanon e Philipp Senoner. Nel 2010 ha depositato il primo brevetto per un inverter a commutazione risonante che ha messo Alpitronic in contatto con l’industria aerospaziale. Nello stesso anno è partito il primo progetto di sviluppo con la Bmw. Nel 2015 l’azienda, in forte crescita ed espansione, si è spostata dal Noi Techpark di Bolzano ai Piani, nell’ex sede dei Magazzini del Consorzio agricolo Dodiciville, interessata oggi dal rogo. Negli ultimi anni Alpitronic è diventato leader mondiale dei cosiddetti «hypercharger» per la ricarica veloce di auto elettriche. È seguita una crescita esponenziale e presto è nata la necessità dell’apertura di nuove sedi a Monaco di Baviera, Bergamo e Bologna, avvenute nel 2023. Quest’anno Alpitronic ha iniziato l’espansione globale con filiali a Charlotte negli Usa e Milton-Keynes nel Regno Unito. L’Alpitronic secondo dati dell’ufficio camerale conta oltre 500 dipendenti, di cui una gran parte si occupa di sviluppo.

Il rogo è partito dal tetto di un capannone, attualmente vuoto, sul quale si stavano effettuando lavori di ristrutturazione. I vigili del fuoco del Corpo permanente di Bolzano e i vigili del fuoco volontari di Bolzano-Città, Gries e Oltrisarco-Aslago sono in azione e hanno riportato l’incendio sotto controllo. Sul posto anche i mezzi di soccorso e il medico d’urgenza. I vigili del fuoco del Corpo permanente e l’Agenzia provinciale per l’ambiente e la protezione del clima stanno effettuando un prelievo di campioni a titolo precauzionale. L’Agenzia per l’ambiente analizzerà questi campioni. Il presidente della Provincia e assessore alla Protezione civile Arno Kompatscher sta valutando la situazione insieme all’assessore provinciale Luis Walcher, al vicesindaco di Bolzano Stephan Konder e all’assessora alla Protezione civile del Comune Johanna Ramoser.

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