Violenza sul treno, caccia all’aggressore con le telecamere delle stazioni

TREVIGLIO. La Polizia ferroviaria cerca anche il passeggero che ha abbandonato il vagone senza aiutare la ragazza.

Non è stato ancora identificato l’autore dell’aggressione a sfondo sessuale avvenuta due mattine fa a Milano su un treno diretto a Treviglio e che ha avuto come vittima una ventunenne che si stava recando a Bergamo dal fidanzato. Le indagini degli agenti della Polfer del capoluogo lombardo, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal sostituto Nicola Rossato, si stanno concentrando su due aspetti.

Per prima cosa, si sta cercando di entrare in possesso di tutte le immagini e i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti tanto sul convoglio ferroviario teatro della violenza, quanto all’interno del passante ferroviario della stazione di Milano Porta Garibaldi, dove la ragazza ha avvicinato il suo futuro aggressore per chiedergli quale fosse il treno per Bergamo, e di quella di Milano Forlanini, dove l’uomo sarebbe sceso per darsi alla fuga. Obiettivo esplicito, isolare i fotogrammi utili a dare un volto all’autore del tentato stupro.

Identikit del ricercato

Il ricercato, descritto come un uomo di origini sudamericane e di età attorno ai 40 anni, dopo aver aggredito la ragazza, al quale sono state refertate ecchimosi ai polsi e al collo dai medici dell’ospedale di Treviglio che l’hanno visitata e poi subito dimessa, è riuscito a far perdere le tracce correndo fuori dal treno giusto un istante prima che il capotreno, nel frattempo giunto in soccorso della ragazza, provasse a chiudere tutte le porte con una manovra d’emergenza.

Ricercato anche il secondo passeggero

Peraltro, sempre tramite le immagini del treno, si sta inoltre cercando di individuare un secondo passeggero che pur rendendosi conto delle cattive intenzioni del sudamericano avrebbe lasciato i due soli nel vagone, spianando la strada all’aggressore da cui la giovane, in parte denudata, dopo aver perso in un primo momento conoscenza, sarebbe riuscita a divincolarsi sferrandogli un colpo al mento prima di correre via verso il controllore.

Isolate delle tracce di Dna

Tuttavia, c’è un secondo aspetto su cui gli inquirenti stanno facendo affidamento per approdare a una soluzione in tempi ragionevolmente rapidi. Si tratta delle tracce di Dna riconducibili al presunto aggressore che sarebbero state isolate nell’immediatezza sul corpo e sugli abiti della ventunenne che già nella giornata di giovedì ha formalizzato la propria denuncia querela allo stato contro ignoti.

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