In gita per il compleanno salva una signora tuffandosi nel lago

LOVERE. La donna, 65 anni, della Valle Seriana, era entrata in acqua forse per un gesto estremo. L’uomo, di Cavernago, con la famiglia per un giorno di festa, non ha esitato a lanciarsi nel Sebino.

Due vite si sono incrociate ieri mattina a Lovere, e resteranno per sempre intrecciate. Sono quella di una donna della Valle Seriana di 65 anni, che con la vita voleva farla finita, e quella di Domenico Cassis, geometra di Cavernago, che la vita gliel’ha salvata. Questione di minuti, di sguardi, e di un compleanno davvero speciale. «Oggi (ieri, ndr) – racconta Domenico – era il mio compleanno: 42 anni. Con la mia compagna Daniela e il nostro bambino avevamo deciso di prenderci un giorno di vacanza: era tanto che non andavamo a Lovere, e così abbiamo deciso di fare un giro sul lago per festeggiare».

La borsetta sulla balaustra

Mancavano pochi minuti a mezzogiorno, il tempo di parcheggiare in piazzale Aldo Moro e di incamminarsi sul lungolago Marconi, il piazzale del mercato. «Stavamo camminando verso il centro. Il tempo di fare pochi passi e abbiamo incrociato una signora che camminava in direzione opposta alla nostra; l’ho guardata un attimo soltanto, ho visto il suo sguardo, mi è rimasto impresso il dettaglio della sua borsa». Domenico e la sua famiglia raggiungono una delle piattaforme protese verso il lago, per guardare il panorama e magari scattarsi il primo selfie della festa di compleanno. «Chissà perché – racconta il 42enne – ho riguardato verso il molo dove eravamo stati pochi secondi prima: ho visto la borsetta appoggiata alla balaustra, e lei non c’era più. Il tempo di dirlo a Daniela che ci siamo accorti di qualcosa che galleggiava nel lago, sono tornato indietro di corsa. Quando ci siamo accorti che era la donna finita in acqua, ci siamo messi a urlare. Ho detto a Daniela di chiamare il 112 e ho iniziato a spogliarmi».

Il salvataggio

La corrente e le onde intanto stavano risucchiando la donna verso il largo, era ormai oltre i pali bianchi e azzurri utilizzati per gli ormeggi: «Non saprei dire quanto fosse lontana dalla riva, forse cinque o sei metri, ma ricordo bene che era prona, il viso nell’acqua: sono sceso sugli scogli e poi mi sono lanciato, poche bracciate e l’ho raggiunta. Lei non reagiva, forse aveva già perso i sensi: ho provato a tirarla verso gli scogli, ma non riuscivo, allora sono sceso in apnea sotto di lei e l’ho spinta indietro, più volte, fino a riva». Nel frattempo, altre persone, sentite le grida di Daniela e di Domenico, avevano raggiunto il molo e hanno aiutato il soccorritore a mettere in salvo la donna: dopo pochi istanti, ha iniziato a tossire, riprendendo a respirare. «Di colpo mi è scesa tutta l’adrenalina, e ho sentito che faceva freddo, molto. Ho iniziato a rivestirmi, ho visto che arrivavano carabinieri, Vigili del fuoco e 118».

«Una reazione d’istinto»

L’intervento di Cassis è stato fondamentale per salvare la donna: affidata alle cure del personale sanitario, è stata portata con l’eliambulanza a Bergamo dove è stata ricoverata in codice giallo, non in pericolo di vita. «Se mi sento un eroe? Ma no, assolutamente. Ho pensato che questa persona avesse bisogno e la reazione istintiva è stata di aiutarla. Non mi sono reso conto di quel che mi stava succedendo, erano fasi molto concitate. Avevo anche paura, ma tutto è durato talmente poco che non ho ancora realizzato bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA