Lontano gli anni boom. Il Sebino perde abitanti

DEMOGRAFIA. Dopo la corsa nel Dopoguerra, nell’ultimo decennio Istat i residenti sono scesi in quasi tutti i paesi: l’Alto lago guida il declino.

Il Sebino scende sotto la linea di galleggiamento. Non affonda, se vogliamo stare nella metafora marina, ma sono finiti gli anni di picco in cui la popolazione dei 22 paesi del lago bergamasco saliva con percentuali a due cifre.

Se dal Dopoguerra gli abitanti sono complessivamente saliti, i dati dell’ultimo decennio fotografano invece una contrazione costante. Inesorabile, legata a un’ampia serie di fattori in parte comuni a tutta Italia e all’Europa in generale, in parte specifici legati alla storia del territorio.

I flussi della popolazione

Non è sempre stato così. Nel 1951 gli uffici anagrafe dei 22 paesi del lago sommavano 43.788 residenti. All’1 gennaio 2022, in base ai dati Istat nei comuni c’erano complessivamente 61.540 cittadini e cittadine: in settant’anni, più 40,5%. Un balzo.

Ma l’analisi dei flussi demografici fotografa anche il crollo dell’ultimo decennio: complessivamente dal 2011 al 2021 (i due censimenti Istat) il bacino ha perso 575 abitanti. Il saldo negativo è da attribuire quasi esclusivamente ai paesi dell’Alto lago (- 1.158 contro + 583 del Basso lago). La popolazione dell’Alto Sebino infatti, affonda, cresce invece quella del Basso lago: dal censimento del 2011 a quello del 2021, mentre i residenti dei 12 comuni ex Comunità montana del Basso Sebino sono passati da 31.060 a 31.643, aumentando in termini assoluti di 583 abitanti e di 1,8 in percentuale; i 10 comuni in Alto lago sono passati da 31.055 a 29.897, perdendo 1.158 abitanti (3,7%).

I numeri dei singoli comuni

Due comuni dell’Ambito Sebino balzano anche nella fotografia dei «piani alti» della demografia provinciale: Credaro è al 23° posto per incremento della popolazione nel decennio 2011/2021, passando da 3.336 a 3.556 abitanti (+6,5%). Per inciso, in percentuale il comune in cima alla classifica è il minuscolo Brumano: + 28,4%, è passato da 95 a 122 residenti.

Nella classifica provinciale dei comuni maglia nera, che perdono in percentuale più abitanti (il primo è Carona con meno 20,3%, passando da 359 a 286 abitanti) c’è Fonteno, al 3° posto in Bergamasca (da 685 a 567 abitanti, meno 17,2%), mentre Castro è al 19°, perdendo il 10,9% della popolazione (da 1.383 a 1.232 abitanti). E il trend poco cambia, aggiornando i flussi demografici all’1 gennaio 2023: Fonteno ha perso altri cinque abitanti, Castro 26. E se è vero che Credaro ne ha persi 45 (invertendo dunque la sua corsa alla crescita), la fotografia della zona ci restituisce che l’area del Basso lago (la «Valle della gomma», specifica non indifferente e lo vedremo più avanti), ha guadagnato abitanti: Villongo dal 2021 più 55 abitanti, Gandosso 20, Sarnico 14, Foresto Sparso 9, Predore 4. Complessivamente, quindi, la zona del Basso lago sostanzialmente tiene, con un - 1 dal censimento 2021 al 2022.

Anche questa è però una foto in chiaroscuro, perché il Medio lago ha le sue maglie nere. Tavernola, per esempio, nel decennio 2011/2021 crolla dell’8,3%, passando da 2.140 a 1.961 abitanti. Nel 2022 ne perde altri 32. Arretra anche la piccola Parzanica, un calo inesorabile, la fotografia più fedele della storia dello spopolamento della montagna: nel 1951 aveva 1.098 residenti, da allora, sempre più giù sino ai 329 del 2022. In 70 anni ha perso più o meno il 70%, in termini assoluti 753 abitanti.

I dolori arrivano salendo in Alto lago. Nel decennio 2011/2021 i 10 Comuni hanno tutti il segno meno davanti al dato, tranne Solto Collina, Riva di Solto e Bossico. Questi tre piccoli paesi guadagnano complessivamente 70 abitanti. Tutti gli altri, li perdono: Fonteno meno 17,2%; Castro meno 10,9%; Lovere perde il 5,9%; Sovere il 5%, Pianico il 5%, Costa Volpino il 2,9% e Rogno lo 0,4%. Dall’1 gennaio 2023 mancano all’appello 202 abitanti. Un lento e inesorabile calo. Anche chi nei 70 anni precedenti era letteralmente raddoppiato, ha imboccato una china in discesa. Il caso, per esempio, di Costa Volpino: nel 1951 aveva 4.482 residenti, l’apice nel 2011 con 9.194, nel 2021 ne ha già persi 272 e nel ‘22 ne perde altri 139. In due anni, meno 411.

A spiegare, in parte, la differenza dei flussi demografici tra Basso e Alto lago c’è un dato «forte»: la presenza di cittadini di origine straniera, legata al differente tessuto industriale, e ai suoi cambiamenti: nei «paesi della gomma», in Basso lago, i residenti arrivati da fuori Italia in percentuale sono decisamente più che in Alto lago, contribuendo a tenere alti i numeri all’anagrafe. Un esempio: a Villongo – cuore della «Valle della gomma» – gli stranieri sono il 16,6% (1.507), a Credaro il 17,6% (619); ad Adrara San Martino il 13,8% (301) e a Sarnico il 12,7% (852). A Lovere, paese crollato sotto i cinquemila abitanti, gli stranieri sono solo l’11,9% (558). A Costa Volpino, il paese più popoloso del Sebino, gli stranieri sono il 13% (1.164).

A Fonteno, maglia nera della demografia degli ultimi anni, gli stranieri sono il 4,2%, ovvero 23 su 567 abitanti. Eccezione in Alto lago è Pianico: qui gli stranieri sono il 19,6%, ovvero 286.

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