Sprangate al compagno dell’amica: 6 anni di pena

LOVERE. La vittima finì in prognosi riservata: tentato omicidio per un 51enne. L’episodio in un parco nel 2022. Lei rimedia 12 mesi per favoreggiamento.

Sei anni per tentato omicidio e porto abusivo di arma atta a offendere. È la pena che ha rimediato in abbreviato, davanti al gup Alessia Solombrino, F. P., 51 anni, di Lovere, arrestato nel settembre dello scorso anno per tentato omicidio (finì in carcere, poi da gennaio agli arresti domiciliari) dopo che aveva colpito a sprangate il compagno di un’amica nel parco Gallini di Lovere. Anche la donna, C. P., 50 anni, è stata condannata a un anno con pena sospesa per favoreggiamento personale.

L’episodio era accaduto alle 21,30 del 13 settembre 2022 nel parco situato nella parte alta del paese. Nessuna questione sentimentale alla radice del tentato omicidio. I due imputati hanno un rapporto di amicizia e di fiducia e, stando a quanto ha raccontato il 51enne, lui voleva difendere lei che si sentiva minacciata dal compagno, C. B., 50 anni, di Lovere, costituitosi parte civile con l’avvocato Francesca Cottinelli. In sede di interrogatorio di convalida F. P. aveva raccontato che lei lo aveva chiamato perché si sentiva molto spaventata dopo aver ricevuto pesanti minacce dal compagno. F. P. e la donna, attorno alle 21,30, erano nel parco. C. B. li aveva raggiunti e l’atmosfera s’era surriscaldata: i due uomini erano presto arrivati alle mani. Al gip il 51enne aveva inoltre spiegato di aver aiutato la sua amica in passato per altre situazioni di difficoltà, sempre legate al rapporto alquanto difficile fra lei e il suo compagno.

L’aggressione fu molto violenta. Con una spranga lunga 65 centimetri e del diametro di 3,5 centimetri che aveva con sé, F. P. colpì ripetutamente il cinquantunenne sia al capo che in altre parti del corpo, tanto da provocargli la frattura della teca cranica e delle costole, contusioni al fegato e ai polmoni e un’emorragia interna alla testa, che aveva provocato la perdita di coscienza. C. B. era stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale e alla fine ci mise 96 giorni per riprendersi. La donna, difesa dall’avvocato Maffeo Damioli, era accusata di favoreggiamento personale perché, pur avendo assistito alla scena (secondo l’accusa sarebbe anche intervenuta durante la colluttazione per bloccare il compagno), il giorno successivo, quand’era stata convocata dai carabinieri, aveva sminuito la portata dell’episodio, raccontando che i due uomini si erano aggrediti a vicenda e che F. P. aveva colpito l’altro solamente con un pugno.

Il pm Carmen Santoro aveva chiesto 7 anni per il 51enne e un anno per l’amica. Il difensore di F. P., l’avvocato Mauro Moretti, aveva invocato la riqualificazione del reato in lesioni come conseguenza di altro delitto (la rissa, cui per il legale avrebbe preso parte pure la donna). Il gup ha stabilito un risarcimento provvisionale di 10mila euro per C. B. somma che F. P. aveva già provveduto a versare durante le indagini preliminari.

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