Gli eredi dei fratelli Calvi donano un’intera vallata al fondo forestale

LENNA. Si tratta di 110 ettari, sopra Lenna. Era il terreno di famiglia. Sarà intitolato alla memoria dei quattro giovani alpini morti nella Grande Guerra e alle loro sorelle: «Anche loro hanno sofferto e sono state coraggiose».

Oltre 150 campi da calcio, un’intera valle. Sono queste le dimensioni decisamente ragguardevoli della straordinaria donazione ricevuta dal fondo forestale italiano (fondazione Ffi) e che contribuirà significativamente a preservare il prezioso patrimonio ambientale e storico della Valle Brembana. Si tratta di un bosco di eccezionali dimensioni, che si estende su ben 110 ettari di terra a Lenna, donato dalle eredi della famiglia Calvi (i quattro fratelli alpini morti nella Grande Guerra). «Questo straordinario dono – dichiara il presidente della fondazione Emanuele Lombardi – non solo possiede un inestimabile valore ambientale, ma è anche intriso di significato storico, essendo stato un tempo di proprietà della famiglia Calvi di Piazza Brembana.

La storia della famiglia

La famiglia Calvi, che ha visto quattro dei suoi figli combattere come alpini e sacrificare le proprie vite in atti di eroismo durante la prima guerra mondiale, ha consegnato alla storia una commovente testimonianza di dedizione e sacrificio. La tragedia della Grande Guerra ha lasciato alla madre e alle tre sorelle Calvi il compito di preservare la memoria dei quattro giovani caduti». E mantenere viva questa memoria è uno dei motivi che ha spinto le eredi della famiglia Calvi a donare questo bosco alla fondazione, la quale lo intitolerà come «Bosco fratelli e sorelle Calvi».

«L’idea di donare il bosco mi è venuta con la pandemia – racconta Marina Franchi, una delle discendenti della famiglia Calvi – perché volevo rimanesse come polmone di area pulita nella Valle Brembana, che ha tanto patito il Covid-19 come tutta la Bergamasca. Con la valle ho dei legami affettivi e di discendenza, perché andavo sempre da piccola, d’estate e in inverno, nella casa della bisnonna Orsolina Calvi a Piazza Brembana (la mamma dei famosi fratelli Calvi) e mia nonna invece è Olga, una delle sorelle dei fratelli Calvi, la più piccola. Ho dei bellissimi ricordi e da un po’ di anni pensavo a come poter mantenere incontaminato questo bosco. Così ho pensato di cercare la possibilità di donarlo e tramite un’amica ho scoperto questo fondo forestale italiano, li ho contatti e si sono mostrati molto contenti e collaborativi. Le altre eredi hanno poi concordato con me e quindi l’abbiamo donato».

La vicinanza per il Covid

L’atto di generosità delle discendenti Calvi mira quindi anche a garantire che il bosco di famiglia rimanga intatto nel corso del tempo, esente da rischi legati a possibili autorizzazioni di abbattimento degli alberi. «L’obiettivo della nostra donazione – spiega la donna – è quello di ricordare questi fratelli e sorelle Calvi e ci tenevo che ci fossero anche le sorelle perché i fratelli morti in guerra sono eroi di guerra morti nel tentativo di salvare i compagni, ma anche le sorelle hanno sofferto molto ed erano belle persone anche loro, generose e coraggiose. Quindi vogliamo che resti il ricordo di questa bella gente. Poi, vista la sofferenza durante il Covid di un territorio che tanto amo, ho pensato a che cosa potevo fare per io per la valle. E ho deciso che potevo almeno mantenere questo bosco come sorgente di benessere e di aria pulita e in vita. Perché le generazioni muoiono, ma il bosco continua a vivere. E va oltre nel tempo alle generazioni. È un modo di collegarci al passato e al futuro».

La fondazione

Il bosco donato dalle eredi Calvi rappresenta il ventesimo donato alla fondazione fondo forestale italiano, che ha come missione la preservazione della biodiversità attraverso la conservazione e la creazione di boschi su terreni di cui acquisisce la proprietà. «Tutti i boschi sotto la tutela del Ffi – aggiunge Lombardi – sono lasciati evolvere naturalmente, senza alcun tipo di abbattimento. La proprietà privata viene utilizzata come strumento per garantire questa conservazione, evitando qualsiasi autorizzazione di taglio degli alberi. I boschi rappresentano un bene comune cruciale per la vita e devono essere preservati inalterati». Attualmente, il fondo possiede e protegge un totale di 180 ettari di bosco senza autorizzazioni di taglio, ai quali si aggiungono quasi 260 ettari di bosco protetti dai rispettivi proprietari affiliati. «Questi sforzi collettivi – conclude Lombardi – ci portano un passo più vicini a preservare il nostro patrimonio naturale per le future generazioni». La donazione verrà presentata al pubblico sabato 18 novembre, in leggero anticipo rispetto alla Giornata Nazionale degli Alberi che si celebra il 21.

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